Condizionatori, essere autorizzati a installarli non è un gioco da ragazzi
L’arrivo del caldo spinge i condomini a una convulsa installazione di condizionatori, le autorizzazioni però non sono così facili da ottenere
Quando l’autorizzazione è vietata?
L’autorizzazione non è scontata. Deve ritenersi vietata, ai sensi dell’art. 1120 c.c. in quanto non diretta al miglioramento o all’uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni, l’innovazione che alteri le linee architettoniche dell’edificio, e anche quella che, più semplicemente, incida negativamente sull’aspetto armonico di esso.
Per la Corte di Cassazione per decoro architettonico deve intendersi l’estetica del fabbricato data dall’insieme delle linee e delle strutture che connotano lo stabile e gli imprimono una determinata, armonica fisionomia e una specifica identità. Sempre secondo i giudici di legittimità, il decoro architettonico non appartiene ai soli edifici di particolare pregio storico-artistico, ma a ogni fabbricato nel quale possa individuarsi una linea armonica, sia pure estremamente semplice, che ne caratterizzi la fisionomia.
In altri termini, il diritto del condomino a servirsi del bene comune (nella specie della facciata per l’installazione di un condizionatore a servizio del godimento della propria unità immobiliare) deve essere contemperato con il diritto di tutti i condomini a non vedere danneggiato il decoro e l’estetica dell’edificio. Per cui, è bene chiarire che integra una lesione del decoro architettonico dello stabile l’installazione di motori dell’aria condizionata da parte del condomino allorché essi insistano, in maniera ben visibile, sulla facciata condominiale.
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