Cronache

Crisanti: "3ª-4ª dose durano pochi mesi: guarire dal Covid meglio del vaccino"

"La priorità deve essere proteggere i fragili perché anche con la terza e quarta dose restano fragili", le parole di Andrea Crisanti

Andrea Crisanti: "Anche terza e quarta dose perdono efficacia. Facciamo smart working e proteggiamo le persone fragili, anche con sussidi per badanti"

È presto per uscire dall'emergenza Covid o è gusto così? È questa la domanda di base che Simone Spetia rivolge ad Andrea Crisanti, intervistato in diretta a Radio 24.

Il professore di microbiologia e microbiologia chimica all'università di Padova, ha ricordato di aver "detto fin dall'inizio che il momento in cui la curva cadeva era il momento in cui avevamo la massima protezione, perché anche se il vaccino protegge dalle complicazioni più gravi ha una durata piuttosto limitata. Sono usciti adesso degli studi su circa 800mila casi che dimostrano come anche la terza dose dooo 3 mesi ha un effetto limitato".

E quindi che fare? "Credo che bisogna cambiare paradigma, proteggere i fragili", spiega Crisanti "perché i decessi che abbiamo tuttora sono persone che anche hanno fatto il vaccino ma erano già fragili. Quindi dobbiamo far fare smart working a chi è in età da lavoro, mentre chi non lavora e sta a a casa ha bisogno che creiamo un filtro: tra chi sta bene, e se si infetta non gli succede nulla, e le persone fragili, che se si infettano hanno conseguenze gravi. Per esempio, un sussidio alle fasce più povere per permettersi badanti che facciano tamponi frequenti."

Sulla quarta dose, Crisanti dice che se la farà "perché ormai sono vechietto, ma se uno è fragile lo resta anche con la terza e quarta dose. Se uno è fragile o immunodepresso puoi fare quante dosi vuoi ma sempre suscettibile resta".

E il mantenimento della quarantena solo per chi è contagiato e non per i contatti? "A questi livelli di trasmissione, con questa variate, che ha un indice di trasmisisone di 12, con la maggior parte delle persone asintomatiche e che se si infettano neanche se ne accorgono, l'impatto della quarantea è limitato. Le cose sono del tutto cambiate rispetto all'inizio". Ovvero?

"Ieri", specifica Crisanti "si sono vaccinate 15mila persone e se ne sono infettate 80mila. La maggior parte di loro guarirà e svilupperà un'immunità migliore del vaccino. All'inizio, con la variante di Wuhan, senza vaccino, ero favorevole a misure restrittive rigorose, ma ora dobbiamo cambiare approccio e proteggere i fragili, permettergli di fare una vita normale in sicurezza. Altrimenti la vita media si abbassa". 

Sta dicendo che prendersi la malattia adesso, con questa nuova variante, è meglio del vaccino? "In tutte le malattie è così. Pochi vaccini sono meglio della malattia, mi viene in mente solo la febbre gialla. Ora la vera sfida è proteggere i fragili: la quarta dose va benissimo ma non deve essere un'alibi per non fare altre cose".

 

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