Cronache
Diciotti, il caso Salvini è un guazzabuglio giudiziario. Ecco perché

Non solo dubbi politici ma anche giudiziari sulla richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini
Si sta parlando tanto, giustamente, dei risvolti politici del caso Diciotti e della richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini. Ma il caso presenta anche più di un dubbio sul risvolto giudiziario. E non stiamo parlando della più o meno giustificata litania delle toghe rosse di berlusconiana memoria o di magistrati che usano indagini per compiere azioni politiche. Stiamo parlando di un guazzabuglio tecnico.
Primo: la richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale di Catania contro la stessa richiesta della Procura. Lo scorso novembre, infatti, la magistratura etnea aveva chiesto l'archiviazione per Salvini in virtù del fatto che il ritardo dello sbarco dei migranti della Diciotti veniva considerata una "scelta politica insindacabile", dunque "non sindacabile dal giudice penale per la separazione dei poteri".
Motivazione chiara e forte, dunque. Certo si può discutere all'infinito sulla bontà politica, etica e morale dell'azione del Viminale sulla Diciotti. Ma, appunto, il tutto, secondo i pm di Catania, si confina entro l'azione politica. Non penale. Insomma, gli stessi magistrati sostengono che non è loro compito entrare nel merito di una scelta politica.
Impostazione però non sposata dalla richiesta di autorizzazione a procedere che, se confermata, darebbe dunque il via a un paradosso: un'azione giudiziairia portata avanti da un collegio giudicante con la procura contraria all'azione stessa. Non solo. Alcuni osservatori sostengono che in caso di approvazione dell'autorizzazione a procedere, l'azione giudiziaria dovrebbe coinvolgere anche tutti gli altri componenti del consiglio dei ministri presenti alla seduta che diede il via libera alla proposta di Salvini sul caso Diciotti in virtù di "concorso" al reato contestato al ministro dell'Interno. Insomma, un guazzabuglio al quale probabilmente il parlamento penserà due volte prima di dare il via libera.
@LorenzoLamperti