Cronache
Da Striano all'inchiesta di Milano: il 2024 è l'anno dei dossieraggi
L'indagine sui furti di dati dal Viminale è solo l'ennesima di una lista di «furti» e controlli non autorizzati
L'inchiesta sul dossieraggio scoppiata a Milano e che vede coinvolti nomi della finanza e non solo non è un caso isolato ma solo l'ultimo di una serie di episodi analoghi accaduti dall'inizio dell'anno.
Caso Striano
Si comincia con quello che è stato definito il «Caso Striano», dal nome del Tenente della Guardia di Finanza finito nella maxi inchiesta della Procura di Perugia capace di portare alla luce una vera e propria attività illecita legata a migliaia e migliaia di accessi illeciti su diverse banche dati per creare veri e propri «dossier» su vip e politici. A dare il via alle indagini la denuncia del Ministro della difesa, Guido Crosetto, uno dei principali bersagli dell'attività di Pasquale Striano, ma non solo.
Secondo i magistrati Striano avrebbe collaborato con un magistrato, Antonio Laudati, conosciuto ai tempi della loro attività presso la Direzione Nazionale Antimafia per prelevare, proprio da quella banca dati, informazioni di vario tipo (personali ed economiche) su vip e politici che sarebbero state cedute poi in maniera poco chiara ad alcuni giornalisti. Gli accessi illeciti sarebbero oltre mille.
Hacker dentro la Giustizia
Il secondo è molto più recente. Poche settimane fa la magistratura romana ha fermato un giovane, Carmelo Miano, insospettabile ed incensurato. Intercettazioni ambientali ed una ampia attività investigativa oltre che tecnica ha portato alla luce l'irruzione del 24 enne nelle banche dati del Ministero della Giustizia e di diversi Tribunali del paese. Si è scoperto che Miano aveva a disposizione le mail di centinaia di giudici e magistrati sparsi in tutta IItalia oltre che le password d'accesso dei computer di quasi 50 magistrati inquirenti.
Lo spione dei conti correnti
Pochi giorni dopo a Bari si scopre l'attività illecita di un dipendente di una filiale di Intesa Sanpaolo, Vincenzo Coviello. Il bancario ha controllato, per quella che lui stesso ha definito ai magistrati «semplice curiosità personale» i movimenti dei conti correnti di diversi politici, primi tra tutti quelli del Presidente della Repubblica, Mattarella, e del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ma non mancano sportivi, vip del mondo della televisione e dello spettacolo. 3500 in tutto i conti controllati.
L'inchiesta di Milano
Ed eccoci all'attualità, all'indagine scoppiata il 26 ottobre sull'attività di una società di investigazioni e sicurezza, Equalize, e che avrebbe visto un ex poliziotto, Carmine Gallo, effettuare accessi non autorizzati addirittura nel sistema di controllo e nella banca dati del Viminale, il Ministero dell'Interno su decine di politici e personaggi del mondo dell'economia. Stando a quanto affermato dalla Procura di Milano gli accessi ed i controlli illeciti sarebbero a migliaia e andrebbero avanti da tempo.
4 casi in pochi mesi fanno riflettere. Secondo gli addetti ai lavori le ragioni di un aumento di inchieste sono fondamentalmente due: la prima è legata ad una maggiore attenzione che la magistratura e le forze dell'ordine stanno ponendo su una tematica fino a questo momento rimasta un po' ai margini dell'attività investigativa. La seconda è che, dall'altra parte, è evidente l'esistenza di un sempre maggior interesse sulla vita privata di politici e non solo. E non si esclude addirittura l'esistenza di un collegamento tra questi fatti recenti o almeno tra alcuni di questi.