Cronache

Ecco la risoluzione della deputata Sara Cunial contro la Mozione Gelmini

Covid, la deputata chiede la revoca immediata dello stato d'emergenza e di tutte le disposizioni correlate

Sara Cunial propone la sua risoluzione in 9 punti contro la Mozione Gelmini. La deputata chiede la revoca immediata dello stato d'emergenza Covid e di tutte le disposizioni a esso correlate, tra le quali anche l'obbligo vaccinale, "in assenza di evidenze scientifiche univoche, chiare e certe". "Con dati statistici a dir poco opinabili, numero dei morti annui in linea con quelli passati, motivazioni inaudite, sia dal profilo scientifico che logico, si vorrebbe introdurre l’obbligo del #vaccino #antinfluenzale e realizzare una capillare campagna di propaganda pro-vaccinale" chiosa la Cunial.

Il post di Sara Cunial su Facebook

In un clima a dir poco incerto, in cui scienziati indipendenti, osteggiati e screditati, non hanno potuto lavorare serenamente e, anche dove sono stati prodotti risultati, sono stati ignorati e rifiutati a vantaggio di un manipolo di esperti, in odor di conflitto di interessi; in assenza di evidenze scientifiche univoche, chiare e certe, sulla trasmissione del #virus, sulla diffusione asintomatica e presintomatica, sulla diagnosi, sul trattamento, sullo sviluppo di un possibile vaccino, sull'origine del virus e sulla patogenesi virale; da mesi questo Governo sta svilendo la nostra Costituzione, distruggendo l’economia italiana, umiliando i cittadini, calpestando i loro diritti, in primis quelli delle persone più vulnerabili: anziani e bambini.

La mozione a prima firma #Gelmini non è che l’ultimo tassello di questo disegno, malato e criminale, che fa degli italiani delle vere e proprie cavie. Con dati statistici a dir poco opinabili, numero dei morti annui in linea con quelli passati, motivazioni inaudite, sia dal profilo scientifico che logico, si vorrebbe introdurre l’obbligo del #vaccino #antinfluenzale e realizzare una capillare campagna di propaganda pro-vaccinale.

Io ho presentato una risoluzione da abbinare alla #Mozione e impegnare il #Governo:
1. a revocare lo stato di #emergenza nazionale (e far ritornare il paese ad uno stato di normalità), sciogliendo immediatamente tutti gli organi costituiti dal 31 gennaio 2020 per far fronte alla dichiarazione di pandemia dell’OMS ed abrogando mediante un atto d’urgenza, tutti gli atti normativi che sono stati emanati e approvati per fronteggiare l’emergenza;
2. a revocare le politiche di “distanziamento sociale” e ad impedire, nei limiti dei suoi poteri, ogni forma di repressione del dissenso, garantito costituzionalmente;
3. a non imporre alcun ulteriore obbligo vaccinale, compresa la vaccinazione anti-influenzale, abbandonando la narrazione comunicativa governativa basata sull’emergenza pandemica da SARS-COV-2, garantendo, nei limiti delle proprie prerogative, che le Regioni non impongano ulteriori obblighi vaccinali;
4. a non imporre dispositivi di protezione individuali nelle scuole di ogni ordine e grado e quindi a revocare ogni disposizione approvata in tal senso;
5. a non farsi carico di costi legati a vaccini non funzionanti forniti in ottemperanza ad accordi presi con GAVI e il fondo IFFIM, annullando tali accordi anche se prossimi alla scadenza;
6. a negare ogni scudo legale alle aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini covid-19, tra cui anche Astrazeneca, per eventuali danni da vaccino, facendosi invece promotore di cause legali nei confronti delle stesse a fianco del cittadino danneggiato, garantendo la disponibilità della struttura e le risorse dell’avvocatura dello stato al cittadino, per ottenere giusti risarcimenti;
7. a non rendere, in alcun modo, disponibili a soggetti privati, enti privati di ricerca o aziende farmaceutiche, il plasma raccolto da donatori guariti;
8. a promuovere politiche di prevenzione, quali quelle di carattere non vaccinale, basate sull'utilizzo di terapie non farmacologiche citate in premessa, per affrontare la sindrome autoimmune/infiammatoria denominata COVID-19, e lasciare la libertà di scelta terapeutica al cittadino, nell'ambito della sfera dei suoi diritti costituzionalmente garantiti, di cui all’articolo 32 della costituzione e non derogati in alcun modo nemmeno a fronte di una pandemia dichiarata da un istituto internazionale privato, in tema di prevenzione e quindi di salute intesa come benessere e non solo come cura della malattia;
9. a promuovere nella politica sanitaria nazionale un approccio medico basato sulla “teoria del terreno” e non unicamente sulla “teoria dei germi”, al fine di ampliare ed integrare meglio alternative mediche presenti nella società italiana e internazionale, anche al fine di promuovere azioni verso un cambio di paradigma da sanità intesa come cura della malattia e del malato, alla salute intesa come rimedio alle cause scatenanti la malattia stessa, favorendo la ricerca e riconoscendo approcci medici anche non allopatici.

Si voterà mercoledì. Lì sapremo i nomi di chi sceglie di stare dalla parte degli italiani, dei loro figli, dei loro nonni. I nomi di chi non si è ancora venduto. Di chi, con un sussulto di dignità, coscienza e umanità, deciderà di stare dalla parte della Vita. Non dimentichiamo, infatti, che l’anno scorso proprio Brescia e Bergamo sono state le città capofila in Italia nella vaccinazione antinfluenzale. I risultati si sono visti.