Cronache
Exxon, super manager arrestato in hotel per violenza sessuale
David Scott è stato tra gli artefici dell’accordo da 60 miliardi tra Exxon e Pioneer
Exxon nella bufera: arrestato l'artefice dell'accordo con Pioneer per violenza sessuale
È stato l’artefice dell’accordo da 60 miliardi con Pioneer, e ora è finito in manette con l'accusa di violenza sessuale. Parliamo di David Scott, 49 anni, vicepresidente di ExxonMobil Upstream, una delle unità di vertice del gigante petrolifero texano coinvolto nell’acquisizione da 60 miliardi di dollari di Pioneer Natural Resources.
Uno scandalo sessuale senza precedenti, questo, che rischia di abbattersi sul più grande accordo petrolifero americano degli ultimi 25 anni.
LEGGI ANCHE: Petrolio il gigante Exxon vuole "mangiarsi" Pioneer per 60 miliardi di dollari
L’operazione è avvenuta giovedì mattina. Ma la notizia, riporta Repubblica, è stata diffusa solo domenica e due giorni dopo la rivelazione dell’accordo, dato in dirittura d’arrivo dai media americani, tra Exxon e Pioneer, società produttrice di petrolio e gas. Gli agenti dello sceriffo sono intervenuti dopo che una donna aveva denunciato di essere stata violentata in una delle camere dell’hotel. La vittima è riuscita a chiamare la reception, chiedendo aiuto. In pochi minuti è arrivata la polizia. Dopo averlo interrogato, gli agenti hanno portato Scott in carcere e lo hanno incriminato per violenza sessuale, reato che prevede fino a 20 anni di carcere e una pena minima di due.
Il giudice ha fissato una cauzione di 30 mila dollari che il manager pagherà; ma fino a domenica risultava ancora in carcere, dopo essersi rifiutato di consegnare il passaporto australiano. Fino a pochi giorni fa, Scott era destinato a comparire nelle immagini celebrative del nuovo accordo petrolifero.