Cronache

Fase 2: spostamento tra regioni dal 3/6. Si spacca il fronte dei Governatori

Fase 2, dal 18 maggio liberi spostarsi, divieto resta tra Regioni

Fase 2: governo-regioni, governatori divisi, Fontana 'linee guida uguali per tutti'

Si spacca il fronte delle Regioni durante l'incontro con il governo sulla fase 2 tutt'ora in corso. A quanto apprende l'Adnkronos, il braccio di ferro sarebbe sorto dopo che il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha preso la parola -il secondo ad intervenire subito dopo il presidente della Conferenza della Regioni Stefano Bonaccini- chiedendo linee guida uguali per tutti, ovvero un quadro che accomuni l'Italia da Nord a Sud. Con lui, il presidente dell'Anci Antonio Decaro, che ha raccolto l'appello di Fontana, "altrimenti qui diventa una Babele", le parole del rappresentante dei sindaci italiani riportate all'Adnkronos da alcuni presenti alla riunione. Fermamente contrari a linee guida uniche, vale a dire uguali per tutti, i presidenti Luca Zaia -tra i più agguerriti- lo stesso Bonaccini, il governatore Michele Emiliano, Massimiliano Fedriga, nonché il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola.  

Fase 2: spostamento tra regioni dal 3/6 

Un decreto legge quadro, composto da appena tre articoli. All'interno le regole di massima a cui le Regioni dovranno ispirarsi per allentare o restringere le misure anti-Covid19. Innanzitutto ci si potrà muovere liberamente nella propria regione di residenza, senza alcun limite. Resta tuttavia il divieto di spostamento da una regione all'altra. Su questo fronte, qualcosa cambierà solo a partire dal 3 giugno, ma con delle limitazioni e in base all'andamento dell'epidemia.

"A partire dal 18 maggio 2020 gli spostamenti all’interno del territorio regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione", si legge nella bozza in possesso dell'Adnkronos. La stretta resta tuttavia "relativamente a specifiche aree del territorio regionale, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica". "Fino al 2 giugno 2020 sono vietati i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza".

Dal 3 giugno però si apre uno spiraglio per gli spostamenti da una Regione all'altra, ma "in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree", si legge ancora nel testo.

 

Fase 2: in Cdm oggi anche dl quadro, poi nuovo Dpcm

A quanto apprende l'Adnkronos, oggi in Consiglio dei ministri dovrebbe approdare anche un decreto legge quadro -di soli 3 articoli- che disegnerà un contesto, nazionale, entro il quale le Regioni dovranno orientarsi. Nel dl, ad esempio, è fatto divieto di spostamenti "in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute", si legge nella bozza che l'Adnkronos ha visionato. Al dl quadro dovrebbe poi seguire un nuovo Dpcm, che probabilmente verrà varato tra stasera o, più probabilmente, domani.

Fase 2: bozza dl, norme valide fino a termine emergenza, 31 luglio

Le misure contenute nel decreto legge quadro che il Consiglio dei ministri punta ad approvare nella riunione di mezzogiorno saranno valide fino al termine dello stato di emergenza, ovvero fino al prossimo 31 luglio. Stando a fonti di governo, al decreto dovrebbe seguire -tra la serata di oggi ma con ogni probabilità nella giornata di domani- il varo di un nuovo Dpcm.

Fase 2: bozza dl, è Prefetto a monitorare adozione misure

"Il prefetto assicura l’esecuzione delle misure disposte da autorità statali, nonché monitora l’attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti". E' quanto prevede il dl quadro che approderà oggi nel Consiglio dei ministri in programma a mezzogiorno.

Fase 2: bozza dl, per imprese che violano regole stop da 5 a 30 giorni

Stop da 5 a 30 giorni per le attività economiche che non si attengono alle misure anti-Covid19. E' quanto prevede la bozza del dl quadro che approderà oggi in Cdm, e che introduce inoltre "la sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020", ovvero da 400 a 3000 euro. La sanzione non è prevista solo per le imprese, ma anche per i cittadini che aggirano le regole. "In caso di reiterata violazione della medesima disposizione - si legge inoltre nel testo visionato dall'Adnkronos - la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima".

Fase 2: bozza dl, divieto assoluto di spostarsi per chi è in quarantena

Da lunedì prossima, 18 maggio, decisivo allentamento delle misure di contenimento del Covid-19. Ma alcuni paletti restano fermi, come quello di restare obbligatoriamente in case se sottoposti a quarantena. "È fatto divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora - si legge nel dl quadro che arriverà oggi in Consiglio dei ministri - per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultati positivi al virus, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria".

Fase 2: bozza dl, sindaco può disporre chiusure aree

"Il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro". E' quanto prevede la bozza del dl quadro, visionata dall'Adnkronos, che dovrebbe approdare oggi in Consiglio dei ministri.

Fase 2: bozza dl, rispetto linee guida e protocolli o attività economiche sospese

"Le attività economiche e produttive sono consentite a condizione che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale" pena "la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza". Lo prevede il dl quadro che approderà oggi in Consiglio dei ministri, dove è scritto nero su bianco che "le singole regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali".Per le Regioni, poi, il decreto prevede la trasmissione giornaliera dei dati sull'andamento epidemiologico e sullo stato di salute del sistema sanitario regionale all'Iss, al ministero della Salute e al Comitato tecnico scientifico, così da intervenire nell'immediato se sarà necessaria una nuova stretta a livello territoriale. "Per garantire lo svolgimento delle attività economiche e produttive in condizioni di sicurezza - si legge infatti nel testo visionato dall'Adnkronos - le regioni monitorano con cadenza giornaliera l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle Regioni al Ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al comitato tecnico-scientifico". In relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, "la Regione, informando contestualmente il Ministro della salute, può introdurre, anche nell’ambito delle attività economiche e produttive svolte nel territorio regionale, misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19".