Figli coppie gay, Fontana: maternità surrogata è vietata, stop riconoscimenti
ARCIGAY REPLICA A FONTANA E SALVINI: "GIU' LE MANI DAI BAMBINI"
Scontro nel gorverno sul riconoscimento dei figli delle coppie gay. Il ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana nell'audizione alla Commissione Affari sociali ne annuncia lo stop ma ecco che interviene il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle pari opportunità ed ai giovani, Vincenzo Spadafora: "Invito il ministro Fontana a fermare la propaganda ed aprire un dialogo culturalmente serio, di riflessione e di discussione, per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro, contravvenendo anche alle indicazioni della Corte Costituzionale".
LE PAROLE DEI MINISTRI FONTANA E SALVINI
Stop al riconoscimento dei figli di coppie dello stesso sesso nati all'estero grazie a pratiche vietate in Italia come la maternità surrogata. Lo ha sottolineato il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, ascoltato dalla Commissione Affari sociali della Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero: "Rilevo come l'attuale assetto del diritto di famiglia non possa non tenere in conto di cosa sta accadendo in questi ultimi mesi in materia di riconoscimento della genitorialità, ai fini dell'iscrizione dei registri dello stato civile di bambini concepiti all'estero da parte di coppie dello stesso sesso facendo ricorso a pratiche vietate dal nostro ordinamento e che tali dovrebbero rimanere", ha detto il ministro, che già il giorno del giuramento del governo Conte aveva liquidato la questione dei figli delle coppie omogenitoriali affermando che secondo lui le famiglie arcobaleno "non esistono".
Fontana in Parlamento è annunciato anche novità "sulla disciplina degli affidamenti familiari: accordi prematrimoniali per ridurre i contrasti economici in fase di scioglimento del vincolo, con vantaggi per i minori che non saranno ostaggio di un genitore o dell'altro". Il ministro ha spiegato nell'audizione in Commissione "che le scelte preventivamente assunte dai genitori devono essere corrispondenti ai bisogni dei minori coinvolti". Occorre poi "valutare l'introduzione di misure per contrastare l'alienazione parentale, quando un figlio rifiuta immotivatamente il rapporto con uno dei genitori. Servono adeguati strumenti di contrasto a simili pratiche".
FAMIGLIE, ARCIGAY REPLICA A FONTANA E SALVINI: "GIU' LE MANI DAI BAMBINI"
"La misura è colma: Salvini e Fontana la smettano di fare propaganda sulla pelle dei bambini": Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, interviene duramente sulle dichiarazioni rilasciate dai Ministri Fontana e Salvini che annuncerebbero lo stop al riconoscimento dei bambini di coppie omogenitoriali nati attraverso le pma all'estero. "Il continuo tuonare dei due rappresentanti del governo contro la stabilità familiare e affettiva di bambini e bambine è un fatto ignobile e immorale. Sono i tribunali a ordinare il riconoscimento di quei bambini, perché l'interesse del minore viene prima di tutto, specie delle squallide campagne di consenso dei ministri leghisti. Se i ministri credono di poter aggirare il potere giudiziario in questa Repubblica o sono due asini oppure agiscono al di fuori della Carta costituzionale: entrambe le ipotesi sono gravi e intollerabili. Il tema della genitorialità è complesso e delicato, ha bisogno di persone competenti e che almeno sappiano di cosa stanno parlando: né Salvini né Fontana mostrano di avere queste qualità. Allora lo diciamo chiaramente: giù le mani dai bambini! E aggiungiamo un'altra cosa: ma è possibile che l'alleato di governo di questi personaggi, cioè il Movimento 5 stelle, a cui appartiene anche la sindaca Chiara Appendino, la prima ad aver iscritto all'anagrafe il figlio di una famiglia omogenitoriale, non abbia nulla da dire? Possibile che una forza politica che ha convito quasi un italiano su tre parlando di cambiamento, ora se ne stia in silenzio davanti a questa deriva che quotidianamente satura il dibattito pubblico di razzismo e omofobia?", conclude Piazzoni.