Cronache

Finto suicida in Grecia, la moglie lo sapeva dal 2016. Ecco perchè ha mentito

Di Redazione Cronache

Le autorità greche informarono la famiglia che Adamo Guerra era vivo nel 2016 e moglie e figlia lo denunciarono ai carabinieri

Finto suicida in Grecia, anche la moglie lo sapeva. Ecco perchè ha mentito

Sembrerebbe essere una sorta di bufala tutta la storia che vede coinvolto il rappresentante di Lugo di Romagna Adamo Guerra, che dopo aver inscenato un suicidio si era stabilito in Grecia. Non solo per la già assurda vicenda dell'uomo, ma anche per - a quanto pare - finto sbigottimento della (ex) moglie Raffaella Borghi, che diceva di aver appreso la verità durante la trasmissione "Chi l'ha visto".

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Un’informativa di carabinieri e polizia messi in moto dalla Procura di Imola che indaga per competenza (l’ultimo domicilio dell’avventuroso Guerra era qui) sulla sua scomparsa, infatti, danno quest'ultima per pacificamente informata della nuova vita minoica dell’ex marito.

Siamo infatti nel 2016 quando le forze dell’ordine rintracciano nel villaggio di Paleochora a Chania, Creta, questo cittadino italiano che ha lasciato dietro di sé drammatici messaggi e due figlie adolescenti. Guerra parla con i pubblici ufficiali ai quali confida le proprie ragioni. Non vuol più sapere nulla della sua famiglia.  Il tempo scorre e i pm di Imola archiviano la scomparsa del padre riluttante. Come riporta il Corriere della Sera, Raffaella Borghi messa davanti al fatto compiuto — un ex marito che ha scelto la soluzione massimalista di una nuova vita all’estero — continua nella propria routine già abbastanza complicata. Trova un lavoro e cresce le figlie

Si arriva così al 2022 quando Guerra decide di chiedere l’iscrizione all’anagrafe degli italiani all’estero. Viene accontentato ma questo produce un nuovo rimbalzo in patria. L’avvocato che segue la causa di divorzio di Raffaella Borghi avvisa la sua cliente della novità, l’iscrizione negli elenchi della Farnesina testimonia che l’ex coniuge gode di buona salute e non è annegato tra i flutti come ipotizzato in famiglia in un primo momento. Borghi segnala la storia all’associazione "Penelope" e in simultanea si accendono le telecamere di "Chi l’ha visto" che per Raitre fanno luce su casi di persone scomparse. 

Tecnicamente però, a guardare bene la faccenda, la sparizione di Guerra non è più attendibile. Non solo perché il suo nome figura in quell’elenco degli italiani all’estero di cui si è detto in precedenza ma perché ben sette anni prima era arrivata la prova che si cercava.