Cronache
Il marito della Segre era missino. Scelse di candidarsi con Almirante
Il documento che conferma la decisione di Belli Paci
Alfredo Belli Paci - si legge su Il Secolo d'Italia - è stato più che un candidato del Msi. Il marito della senatrice Segre è stato convintamente almirantiano. Almeno così risulta. Alle elezioni politiche del 3 e 4 giugno 1979 l’avvocato Belli Paci figura infatti nel cappello di lista dei candidati del Msi della Circoscrizione Milano-Pavia. In una competizione che, basta andare a guardare i giornali dell’epoca, vedeva il Msi su posizioni di destra radicale. In contrapposizione con gli “scissionisti” di Democrazia nazionale.
Il servizio documentato, si rende necessario dopo quanto riportato da Il Giornale e La Verità. Con l’intervista al figlio del professionista milanese, che ha confermato la candidatura del padre, seppure sfumandone il significato. Tutto, ovviamente, comprensibile dal punto di vista del figlio. Ma il dato che a noi sembra importante è che quella dell’avvocato Belli Paci è stata una decisione convinta e non frutto di un momentaneo sbandamento.
Il marito della Segre non era un semplice candidato
Ecco la ricostruzione cronologica. A pagina 11 del Secolo d’Italia di giovedì 10 maggio 1979, vengono pubblicati i candidati della IV circoscrizione per la Camera e per il Senato. Alla Camera, il capolista è Franco Servello (storico esponente della destra italiana). Belli Paci è al numero 6, nel cappello di lista. Non proprio un Signor nessuno. Anzi, un candidato di prestigio, di assoluto prestigio per la Fiamma tricolore. È il 1979, siamo nel pieno degli “anni di piombo”. E a Milano, anche solo comprare il Secolo d’Italia all’edicola, è un rischio. Candidarsi, quindi, con il Msi-Dn è una scelta di campo coraggiosa. Né tiepida, né moderata.