Cronache
Il Papa mette Vicariato sotto tutela, ma i vescovi ringraziano per la fiducia
Il Papa ha riformato il Vicariato proprio perché non ha fiducia. E se l'obiettivo di Tarquinio e dei vescovi fosse proprio mettere in difficoltà il Pontefice?
L’inizio è eloquente: “Carissimi, il 6 gennaio il nostro Vescovo, Papa Francesco, ha emanato una nuova Costituzione Apostolica – In ecclesiarum communione – circa l’ordinamento del Vicariato di Roma. Avvertiamo questo gesto come un provvidente segno di attenzione e fiducia, che riceviamo con senso di responsabilità. Il Santo Padre affidandoci il compito di “esemplarità”, nella comunione di tutte le Chiese desidera che quello che riusciremo a realizzare sotto la sua guida possa servire, nella umile consapevolezza dei nostri limiti, come esempio per tutti”.
La parola che ha fatto trasalire tutti è “fiducia”. Ma quale fiducia? Il Papa ha appena messo sotto tutela l’intera diocesi di Roma e il Consiglio Episcopale dei vescovi romani parla di “fiducia del Papa”. Ma quale film hanno visto? Verrebbe da dire laicamente. Il Papa ha riformato il Vicariato proprio perché non ha fiducia.
E qui uniamo il sacro al profano facendo una considerazione sul direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, su cui i giorni scorsi sono girate voci di candidatura per le prossime europee con i Cinque Stelle. Ne ho parlato qui.
Non è che Tarquinio e i vescovi romani hanno voluto mettere un po’ in difficoltà Papa Francesco con una iniziativa che stravolge il senso stesso della promulgazione della Costituzione Apostolica? I Cinque Stelle sono progressisti e la diocesi romana è considerata progressista, vedi la vicinanza della comunità di Sant’Egidio, mentre ora il Papa deve attenzionare maggiormente i conservatori, e non è un caso la recente visita di Giorgia Meloni nei Sacri Palazzi. Diceva Giulio Andreotti, uno che di cose vaticane si intendeva bene, che a pensar male si fa peccato ma si è quasi sempre nel giusto.