Cronache

Immigrati in rivolta: vogliamo wi-fi e sigarette. Hotel ne chiedono di più

Wi-fi, computer, sigarette. Sono le richieste degli immigrati arrivati a Roma. E intanto molti albergatori chiedono più profughi: "I clienti sono di meno, coi soldi che lo Stato ci dà per loro ci salviamo". La situazione di relativa tranquillità dopo gli scontri dei giorni scorsi non spegne le polemiche sugli immigrati. A Roma sembra di respirare la quiete prima della tempesta. E non solo, anche in altre regioni italiane come il Veneto la situazione è davvero tesa.

Nel frattempo dal gruppo di immigrati raggruppato nell’edificio loro destinato dalla Prefettura, l’ex scuola Socrate a Roma,. arrivano delle lamentele. Come riportato da Il Tempo, nella struttura il wi-fi non copre tutta l’area, non ci sono computer a sufficienza, non bastano le ricariche per i cellulari e mancano le sigarette. Notizie che di certo infiammeranno gli animi giù surriscaldati dei residenti della zona.

Nel frattempo molti albergatori scelgono di mettere a disposizione i propri hotel per i profughi. La decisione conviene, soprattutto in un momento dove la clientela è in calo. E' per esempio così per l'hotel Gelso di Igea Marina. Il titolare spiega a La Stampa: "I migranti sono stati qui a gruppi di 10, 14 e 17 persone, gli ultimi sono andati via lo scorso 2 giugno, e io ho ricevuto dal ministero la somma di 32,50 euro a persona al giorno. Mediamente sono rimasti per due settimane-venti giorni, per dieci giorni ne ho avuti 41 tutti insieme, dunque si fa presto a capire quanto ho incassato, ma sicuramente non sono i 45mila euro al mese di cui ha parlato qualcuno".