Cronache
Ki Group, a Santanchè non basterà il "non sapevo". Bancarotta, rischia 10 anni
Adesso il suo posto nel governo da ministra torna in bilico. Così il discorso di luglio al Senato si è trasformato un boomerang
Ki Group, la posizione di Santanchè si complica ulteriormente. Ora Meloni dovrà prendere una decisione
Daniela Santanchè è ancora nei guai, si aggrava ulteriormente la posizione della ministra del Turismo. Dopo il caso Visibilia, infatti, adesso è esplosa anche la vicenda giudiziaria legata a Ki Group, l'altra società che Santanchè gestiva. E ci sono anche nuove probabili ripercussioni penali. Così il suo posto nel governo Meloni torna in bilico. Dietro la richiesta di fallimento della procura di Milano per Ki Group - si legge su Il Fatto Quotidiano - si apre infatti una nuova voragine nei conti dei gruppi collegati alla ministra del Turismo sotto inchiesta. E lei, spiegano gli esperti, rischia una condanna: la bancarotta semplice prevede pene da 6 mesi a due anni, quella fraudolenta da tre a dieci anni. Per il reato sono infatti punibili tutti gli amministratori di una società (anche quelli non esecutivi). Così come i sindaci e i direttori generali. E, spiega il commercialista Gian Gaetano Bellavia, non le basterà dire "non sapevo" per cavarsela: "Il codice penale prevede che chi non impedisce un evento che ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo. E quindi scatta la stessa pena".
Lo scorso 5 luglio, nella sua informativa al Senato, Santanchè rassicurò anche sul risanamento di Ki Group. Sostenendo di aver appreso le notizie sull’azienda dal management "non avendo più lei alcun ruolo operativo e societario". E intanto - prosegue Il Fatto - dentro Fratelli d’Italia ufficialmente si dice di voler rispettare il principio della presunzione d’innocenza. Ma dall’altro si spera che sia la procura "a risolverci il problema". Nelle osservazioni – che riassumono in 10 pagine le relazioni della Gdf e di un esperto e che sono confluite nell’istanza di fallimento -, i pm sottolineano anche le gravi omissioni in danno dei creditori.
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Tra cui rientrano anche alcuni dipendenti che, come spiegano gli avvocati, "in questi mesi, dopo le promesse fatte in aula dalla senatrice" non hanno ancora ricevuto il tfr. Quindi si analizzano i bilanci di Bioera, l'altra società satellite che avrebbe dovuto salvare Ki Group. Quotata all’Euronext Milan: ha debiti per quasi 900mila euro. In più, nel 2022 si evidenzia un "risultato netto in perdita per 5,3 milioni di euro".