Cronache
"Klaus Davi deve morire": rivelazione del pentito di 'ndrangheta Mancuso VIDEO

Maxiprocesso Rinascita Scott: il testimone-chiave riferisce a "Studio Aperto Mag" le parole di sua madre a proposito del massmediologo, collaboratore di Affari
Klaus Davi nel mirino della 'ndrangheta: "Deve saltare in aria"
Emanuele Mancuso, pentito-chiave del maxi processo Rinascita Scott in corso a Lamezia Terme, rivela: "Mia madre esclamò: 'Questo qua se torna a venire se ne va con le gambe all'aria'. Cioè non so se hai capito il senso. Qualcosa gli sarebbe sicuramente successo".
Emanuele Mancuso è figlio di Pantaleone Mancuso, figura apicale dell'omonima cosca di Limbadi, detto "l'ingegnere". In una intervista rilasciata alla trasmissione Mediaset Studio Aperto Mag alla presenza del suo legale avvocato Antonia Nicolini, rivela i retroscena di una vicenda accaduta a novembre del 2016 e che riguardava il giornalista Klaus Davi.
"Allora io ho conosciuto il giornalista Klaus Davi, rivela il pentito, nell'occasione che ho avuto un incidente con la macchina anno 2016. Lui mi chiamò al telefonino e io ricordo che gli dissi di venire presso l'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Di venire a trovarmi, insomma. E ricordo che appena venne all'ospedale venne prima aggredito, preso a calci e pugni, poi gli fu rubata la telecamera, insomma una rapina. In più è stato per altro denunciato. Oltre al danno, la beffa".
"Ricordo che poi io gli ho anche rilasciato un'intervista, successivamente Klaus è venuto a casa mia più di una volta e un giorno ricordo che mia madre esclamò, rivolta a me e mio fratello e altri affiliati: 'Questo qua se torna a venire se ne va con le gambe all'aria'.
"Lui - prosegue il pentito - dava fastidio comunque veniva là con il suo collega Alberto Micelotta, andava pure dai miei zii dai miei parenti. È questa cosa che irritava la mia famiglia perché non voleva apparire, voleva stare comunque silente insomma."
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