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La Russa Jr, giallo sull'accusa di stupro: ecco cosa non torna sulla denuncia

Di Redazione Cronache

La querela della ragazza consegnata prima al Corriere: “Agganciata in discoteca, mi ha offerto un drink e mi sono trovata nuda a casa sua”

La Russa Jr, l'accusa di stupro e lo scoop giornalistico. Ecco cosa non torna

Non si arresta la bufera sul presidente del Senato Ignazio La Russa, o meglio sul suo terzogenito Leonardo Apache, accusato di violenza sessuale ai danni di una ragazza.

Emergono infatti sempre più dettagli dalla denuncia della presunta vittima, ma crescono anche le incongruenze. Almeno quelle temporali che riguardano le modalità con cui il racconto della giovane è stato portato alla luce. A sollevare alcune perplessità è il quotidiano La Verità: l’avvocato della ragazza, Stefano Benvenuto, a ridosso della presentazione della denuncia in Procura, 40 giorni dopo la presunta violenza avvenuta tra giovedì 18 e venerdì 19 maggio scorsi, avrebbe proposto la storia a una corrispondente locale del Corriere della Sera, Francesca Morandi, che si occupa delle province di Lodi e Cremona. Ma la cronista avrebbe ritenuto la storia “troppo grande” per lei e avrebbe deciso di informare la redazione di Milano e i due storici giudiziaristi del quotidiano, Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella.

La querela, nel frattempo, inviata con Pec e datata 29 giugno, è finita sul tavolo del procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella, capo del pool che si occupa delle fasce deboli e dei cosiddetti reati da codice rosso, e del pm Rosaria Stagnaro. Giovedì mattina i carabinieri avrebbero informato la Procura che l’avvocato della presunta vittima sarebbe stato pronto a far pubblicare la notizia sul Corriere, mettendo in guardia gli inquirenti del rischio di un ennesimo tsunami mediatico. Ma ormai – continua Giacomo Amadori su La Verità - i cronisti avevano chiuso il loro lavoro.

Una fuga di notizie che ha preso in contropiede la Procura, che solo ieri ha dato delega alla squadra mobile di Milano di approfondire il caso. Pare quindi certo che a consegnare la denuncia ai giornalisti non siano stati né i magistrati né tantomeno gli investigatori. Il legale, nell’articolo, invece, prova ad allontanare da sé i sospetti di essere la fonte.

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