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Cronache
Magistratura, "via le correnti di sinistra".Bufera sul sottosegretario Morrone

"Prendo atto che il sottosegretario Jacopo Morrone ha gia' chiarito che quello di stamattina era un giudizio politico espresso in un luogo in cui non dovrebbero entrare le opinioni personali". Lo dichiara il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in merito alle dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone. "Come gia' detto in altre occasioni - aggiunge il Guardasigilli - ritengo l'associazionismo dei magistrati una buona cosa, se non porta alle storture del correntismo. Tutti gli operatori del mondo della Giustizia hanno ormai ben compreso l'imparzialita' del mio operato e del Governo, nell'ambito dei principi costituzionali, ma, soprattutto, l'inequivocabile apertura al dialogo nei confronti di tutti. Quanto avvenuto stamattina - conclude Bonafede - non deve compromettere il dialogo che il ministero ha gia' avviato e che abbiamo tutta l'intenzione di portare avanti con determinazione".

IL CASO MORRONE, LEGNINI CHIAMA IN CAUSA BONAFEDE

Scoppia il caso Morrone nei rapporti tra governo e magistratura. Il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, parlamentare della Lega, interviene a un corso di formazione per 350 giovani magistrati, a due giorni dalle elezioni dei togati del Csm, auspica che la magistratura si liberi dalle correnti, in particolare di quelle di sinistra. La protesta parte da membri dell'organo di autogoverno della magistratura e arrivano al vice presidente Legnini, che chiama in causa il ministro Bonafede: 'Gli telefonerò e gli scriverò per chiedergli di assumere delle determinazioni'. "Le parole del sottosegretario della Lega non possono essere né condivise né accettate. La libertà di associazione è riconosciuta dalla Costituzione a tutti i cittadini e ovviamente anche ai magistrati" precisa Legnini .

Da parte sua, Morrone insiste: 'Ho parlato a titolo personale, rivendico la mia posizione'.  "Rivendico la posizione politica, in magistratura non ci sono correnti migliori di altre. Ma le mie parole pronunciate questa mattina al Csm sono una opinione personale che non rappresenta la posizione del Ministro". E' quanto precisa il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone dopo le polemiche sollevate dal suo intervento. " "In questo senso ho avuto un'uscita irruente e infelice rispetto al contesto e alla rappresentanza - prosegue Morrone - Rivendico comunque la posizione politica: la Lega ha sempre criticato le correnti in magistratura perché portano alle storture che sono emerse e a più riprese denunciate in diversi anni". "Non era mia intenzione sostituirmi al ministro di cui stimo e rispetto la posizione - conclude - Così come rispetto la stragrande maggioranza della magistratura che porta avanti la propria missione con abnegazione e imparzialità".

Per l'Anm le parole di Morrone sono "gravissime e inaccettabili" . Per il deputato M5s Andrea Colletti Morrone si dovrebbe scusare anche se la vergogna è un'altra: "Se è vero che va scardinato il sistema correntizio che sottintende alle nomine presso il CSM esso va scardinato in tutte le sue componenti, siano esse di destra che di sinistra. E va cancellata anche la vergognosa normalità di indicare dei politici come membri laici del CSM visto che non si deve mai politicizzare la magistratura, men che meno l'organo di autogoverno".

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jacopo morrone
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