Cronache
Malattie respiratorie, costi alle stelle: in Italia sfondano quota 45,7 mld
Cresce l’impatto delle malattie respiratorie: oltre 6.4 milioni di prematuri decessi annuali e un costo complessivo di oltre 600 miliardi in Europa
Ci sono diversi modi per ridurre e prevenire il costo sociale delle malattie respiratorie. Tra i comportamenti individuali, il primo è l’interruzione del fumo. L'abbandono del tabacco può significativamente ridurre l'incidenza di malattie come la BPCO e il tumore del polmone, considerando che circa il 90% dei pazienti con tumore polmonare è oppure è stato fumatore.
Per le malattie respiratorie di origine infettive, inoltre, è possibile adottare misure preventive come la vaccinazione. Questa comprende non solo il vaccino contro il COVID-19, ma anche quelli per l'influenza, per le polmoniti e altre malattie, che vengono somministrati in base all'età e alle condizioni di salute individuali.
Malattie respiratorie, le strategie preventive
Tra le strategie preventive è importante considerare anche interventi di natura strutturale mirati al miglioramento della qualità dell'aria. L’inquinamento continua a rappresentare un problema diffuso: nel 2022, secondo recenti dati Istat - https://noi-italia.istat.it/, - il 37% delle famiglie ha dichiarato di percepire inquinata l'aria della propria zona di residenza. “Ci sono chiare evidenze della relazione causale fra l’esposizione all’inquinamento atmosferico come le polveri sottili (PM10 e PM 2.5) e la mortalità per tutte le cause, le infezioni delle basse vie respiratorie, la BPCO, l’asma e i tumori di trachea, bronchi e polmoni. Anche per questo è essenziale ridurre il nostro impatto ambientale usando meno le automobili ed essendo coscienti dei trasporti coinvolti nel continuo scambio di pacchi a domicilio”.
Anche a livello di organizzazione sanitaria è necessario intervenire - conclude il professor Lacedonia. “I pazienti ospedalizzati per malattie respiratorie richiedono un alto livello di assistenza. Anche passata la fase acuta succede spesso che rimangano ricoverati per mesi perché non ci sono strutture intermedie tra l’ospedale e l’abitazione che possano gestirne il decorso. Pazienti che cronicamente si trovano in una situazione di gravità e necessitano di cure a lungo termine potrebbero beneficiare di strutture capaci di assisterle liberando, nello stesso tempo, posti letti nelle strutture per acuti. In questo contesto, la telemedicina rappresenta uno strumento di supporto, in quanto consente di svolgere non più in ospedale ma da remoto molti controlli e follow-up come i rinnovi a distanza di alcuni piani terapeutici o alcune visite di controllo”.