Cronache

"Morta di parto causata da un'infezione". Brescia, scagionati i medici

Il batterio dello Streptococco, sarebbe all'origine "della catena di eventi che hanno portato alla morte della bambina e della sua mamma" a Brescia. Lo dice Ezio Belleri, direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, struttura da 3.700 parti l'anno dove nei giorni scorsi è morta Giovanna Lazzari, 30 anni, all'ottavo mese di gravidanza, con la piccola che portava in grembo.

"La paziente è stata gestita nel miglior modo possibile. Era affetta da una forma batterica, un'infezione da Streptococco, che ha scatenato gli eventi che hanno portato alla morte di entrambe", hanno fatto sapere dall'ospedale. Lo avrebbero rivelato le analisi alle quali la donna è stata sottoposta. "Certamente - aggiunge Belleri - questo è un batterio che viene contratto normalmente nella vita di tutti giorni, purtroppo per una donna incinta e quindi nelle condizioni della nostra paziente si è rivelato davvero devastante, ma è certamente un'infezione che è stata contratta prima dell'ingresso in ospedale".

"I primi risultati che stanno arrivando riguardano il caso di Torino, dove non risultano delle responsabilità dirette dell'ospedale Sant'Anna però stiamo anche investigando su tutta la fase precedente all'arrivo in ospedale, di questa come delle altre perpuere e quindi probabilmente lì c'è necessità di un rafforzamento di quello che è il monitoraggio e la sorveglianza di gravidanze che possono essere a rischio sul territorio". Così a Sky tg24 hd il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, in merito alle recenti morti di parto.

"Bisogna indagare caso per caso - ha proseguito Lorenzin -, verificare che non ci siano stati degli errori nelle procedure di intervento durante l'accesso in ospedale e durante la presa in carico del paziente e verificare anche quello che è avvenuto prima. Questo perché, pur avendo noi una bassa casistica di donne morte durante il parto, dobbiamo abbassarla il più possibile e l'unico modo per farlo è studiare tutti i casi dove si sono verificate queste tragedie per poterle prevenire laddove è possibile. E poi purtroppo, ahimè sembra assurdo pensarlo, si può ancora morire di parto", ha concluso il ministro.