Cronache

Tempesta a Venezia, grazie al Mose il picco di marea è di soli 66 centimetri

Senza il Mose l’82% della città storica sarebbe stato allagato

Tempesta a Venezia, dove l'acqua alta ha raggiunto i 180 centimetri. Fermata con successo la marea dalle paratie del Mose, in funzione dalle 2 del mattino 

Alle 9.50 di oggi 22 novembre il picco di marea ha raggiunto i 180 centimetri in mare aperto, di fronte alla bocca di porto del Lido di Venezia, più dei 160 centimetri annunciati. Ma grazie al sollevamento delle paratie del Mose, completato in tutte le bocche di porto dalle 2 del mattino, Venezia è rimasta all'asciutto, tranne che per qualche area di piazza San Marco. Il picco di marea a Punta della Salute, nel Canal Grande, grazie all'azione del Mose è stato di "soli" 66 centimetri.

Senza il Mose l’82% della città storica sarebbe stato allagato. Le previsioni davano un picco di 160 centimetri, il terzo per gravità dopo le maree del 4 novembre 1966 (194) e del 12 novembre 2019 (187). Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha celebrato l’efficacia del Mose in un tweet: "Ore 6, tutte le barriere del Mose sono alzate. Le forze di emergenza sono attivate, la Città viene protetta".

Che cos'è il Mose

Il sistema di barriere del Mose, posizionato per difendere la laguna di Venezia e per attenuare i disagi provocati dall’innalzamento del livello dell’acqua, è stato testato nell’ottobre 2020, ma la sua inaugurazione è prevista nel settembre 2023. È composto da quattro barriere e da 78 paratie mobili e indipendenti tra loro, fissate al fondale e azionate quando il livello del mare supera i 110 cm.

I commenti dalla politica

"A proposito di grandi opere, in questo momento è in funzione il Mose a Venezia che sta fronteggiando la marea più alta da 50 anni a questa parte, si raggiungono i 2 metri e senza quelle barriere Venezia sarebbe sommersa in maniera catastrofica: quindi è un'opera di ingegneria straordinaria che sta salvando un patrimonio dell'umanità, senza quell'opera di ingegneria incredibile Venezia sarebbe sotto acqua". Questa è la dichiarazione del ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa, che conclude: "Pensare in grande e valorizzare ingegneri e il genio italiani oltre che sperare che vengano in Italia a investire geni stranieri come Elon Musk credo sia fondamentale".

"Decenni di polemiche idiote e inutili. Ma quando impareremo a considerare le infrastrutture energetiche, idrauliche, di trasporto, uno straordinario mezzo di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale? Quanti Mose e Tap prima di abbandonare la cultura del no?". Questo il tweet del leader del Terzo Polo, Carlo Calenda.