Cronache

Covid, al Cotugno di Napoli pazienti monitorati con braccialetto elettronico

Eduardo Cagnazzi

Il sistema adottato dall'Azienda ospedaliera dei Colli è unico del suo genere in Italia. Dati trasmessi ad una piattaforma digitale controllata giorno e notte

Un braccialetto elettronico per monitorare i pazienti positivi ricoverati in degenza ordinaria all’Ospedale Cotugno di Napoli. Il sistema, unico nel suo genere in Italia ed utilizzato fino ad ora per monitorare i pazienti a domicilio, sarà impiegato per i pazienti afferenti la prima divisione e al pronto soccoso. LAzienda Ospedaliera dei Colli è la prima struttura ospedaliera a utilizzare questo particolare dispositivo per i pazienti ricoverati, considerando le difficoltà gestionali dei pazienti Covid.

“I pazienti -spiega Maurizio di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli- vengono dotati di un kit composto da due sensori wireless, un trasmettitore bluetooth e alcune fascette di ricambio, i sensori consentono il monitoraggio non solo della saturazione e della frequenza respiratoria, ma anche dell’indice di perfusione e di altri parametri. I dati vengono poi trasmessi su una piattaforma sicura che viene controllata 24 ore su 24 da personale dedicato e adeguatamente formato e consente agli operatori di gestire da remoto il paziente, garantendo un intervento tempestivo, qualora i parametri dovessero modificarsi in maniera improvvisa”.

Il sistema nasce per il monitoraggio domiciliare dei pazienti affetti da scompenso cardiaco e, grazie ad una intuizione, è stato adattato alla gestione dei pazienti Covid in ricovero ordinario.

“Si è scelto di utilizzare questa tecnologia su questa tipologia di pazienti -aggiunge- perché per quelli in sub intensiva ed in intensiva già è previsto il monitoraggio costante dei parametri. La malattia da Sars-Cov-2 è una patologia subdola che può portare ad un rapido e repentino aggravarsi delle condizioni del paziente, grazie a questo monitoraggio si riesce ad agire tempestivamente fornendo le cure necessarie in maniera mirata e già con un quadro clinico preciso”, conclude di Mauro.