Cronache
Neonati seppelliti in giardino a Parma, faro della Procura su tre persone vicine a Chiara Petrolini
A poche ore dall'interrogatorio di garanzia della mamma dei bimbi crescono i sospetti degli inquirenti su almeno tre persone
Neonati uccisi e seppelliti in giardino, la Procura stringe il cerchio attorno ad almeno 3 persone vicine a Chiara Petrolini
Mancano poche ore all'interrogatorio del Gip a Chiara Petrolini, la mamma di 22 anni che per due volte avrebbe ucciso e seppellito in giardino i suoi figli neonati. I fatti avvenuti a Traversetolo, nel parmense, hanno fatto emergere uno spaccato fatto di omertà e omissioni da parte della sua cerchia sia familiare che di amicizie. Ne sono convinti sia gli investigatori che la Procura. Per questo motivo il cerchio si sta stringendo attorno a tre persone molto vicine a Chiara.
Come detto giovedì 26 settembre ci sarà l'interrogatorio di garanzia del Gip a Chiara. Le speranze di avere nuove indicazioni dall'interrogatorio sono basse, possibile che la giovane si avvarrà della facoltà di non rispondere. Ma è certo che il giudice le chiederà se qualcuno l'ha aiutata o se sapeva e ha taciuto. Al momento non ci sono indagati in questo senso, ma i dubbi sono tanti.
Nessun indizio sul presunto coinvolgimento di altre persone, ma gli accertamenti su famiglia, amici e fidanzato di Petrolini non sono terminati. Secondo alcune voci di paese, il giovane e la sua famiglia sapevano delle gravidanze. E nel frattempo ha rotto il silenzio di questi giorni proprio il fidanzato di Chiara e padre dei due bambini: "Sono completamente frastornato. Non ho ancora realizzato cosa sia successo. E soprattutto non so più chi ho conosciuto, chi era Chiara", sono le parole di Samuel, diffuse per voce del suo avvocato Monica Moschioni e pubblicate dalla Gazzetta di Parma. "Mi sembra di essere finito in un film terribile. Appena le procedure lo permetteranno vorrei riconoscere i miei bambini, dargli un nome e organizzare una cerimonia", dice il giovane.
Sul punto, è la Procura della Repubblica che dovrà attivare l'anagrafe, come spiegato in conferenza stampa dal procuratore Alfonso D'Avino. "Su molti aspetti - ha spiegato l'avvocato Moschioni al quotidiano della città - abbia saputo gli sviluppi dalla stampa. Non abbiamo copia dell'ordinanza di custodia cautelare, non abbiamo ancora un documento che definisca in modo ufficiale che Samuel è padre dei bambini".