Cronache

Noa, maledetti coloro che hanno abusato di lei

Renato Pierri

“Una ragazza olandese di 17 anni, Noa Pothoven, ha chiesto e ottenuto, dopo una lunga battaglia, l'eutanasia, legale nei Paesi Bassi, dopo anni di sofferenze psichiche seguite ad una violenza subita da bambina. La giovane è morta domenica in casa con l'assistenza medica fornita da una clinica specializzata”. Questa la falsa notizia riportata dai giornali. Ma non era vero. La ragazza è morta per avere smesso di mangiare e di bere. La successiva rettifica della notizia da parte dei giornali, ha evitato la solita valanga di critiche al Paese che primo in Europa ha emanato una legge sull’eutanasia.

Una critica però a quel Paese è giusto rivolgerla, ed è la stessa che le rivolgeva la sventurata ragazza: "Se hai un problema cardiaco in due giorni ti operano. Se hai un problema mentale, aspetti due anni per un posto in clinica", così ebbe a scrivere. Significa che un sistema sanitario che permette la morte in alcuni casi particolari, giustamente a mio parere, ma è non è in grado di prendersi cura delle malattie della mente, è un cattivo sistema sanitario. E’ una cattiva società quella che abbandona i malati e non adopera ogni mezzo per aiutarli. Giustamente il Papa ha scritto su Twitter: "L’eutanasia e il suicidio assistito sono una sconfitta per tutti. La risposta a cui siamo chiamati è non abbandonare mai chi soffre, non arrendersi, ma prendersi cura e amare per ridare la speranza".  Giustamente, tranne nei casi in cui ogni sforzo possibile per aiutare il malato, per ridargli speranza, sia risultato vano.

Detto questo, poco cristianamente auguro a coloro che hanno abusato di Noa Pothoven, di crepare soffrendo moltissimo, se già non sono crepati, e di sentirsi dire dopo la morte: “Andate via da me, o maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e i suoi seguaci” (Mt 25,41).