Cronache
Nobel per la Pace 2015 al quartetto per il dialogo nazionale in Tunisia
Un omaggio al dialogo quale strumento per la soluzione delle crisi e un messaggio all'intero Medio Oriente, piagato dai conflitti in Libia, Siria, Iraq e Yemen e dalle turbolenze in Egitto: e' questo il senso del Premio Nobel per la pace andato al quartetto per il dialogo nazionale in Tunisia. Una scelta -quella del Comitato del Nobel- che si e' imposta su candidature ben piu' 'pesanti', a cominciare da quella di papa Francesco e Angela Merkel. Il comitato norvegese ha voluto premiare la societa' civile tunisina per il suo ruolo nella transizione democratica, l'unica storia di successo della Primavera araba di cui Tunisi e' stata la culla.
Il quartetto e' formato da quattro organizzazioni della societa' civile: il sindacato generale dei lavoratori Ugtt, il sindacato patronale Utica, l'Ordine degli avvocati e la Lega Tunisina per i Diritti Umani. Ed e' stato premiato per "il suo decisivo contributo alla costruzione di una democrazia pluralista in Tunisia alla luce della 'rivoluzione dei gelsomini' nel 2011". Perche' nonostante i due recenti sanguinosi attentati contro turisti stranieri (prima al museo del Bardo, e poi sulla spiaggia di Sousse), la Tunisia e' l'unico modello riuscito di 'primavera araba': ha approvato una nuova carta costituzionale, frutto di mediazione tra partiti molto diversi tra loro e che esclude la 'sharia'; ha isolato l'estremismo e adesso si pone come un modello per il circostante panorama arabo musulmano.
"E' una grande gioia e un motivo di orgoglio per la Tunisia, ma anche una speranza per il mondo arabo", ha detto il responsabile dell'Ugtt, il potente sindacato dei lavoratori, che e' uno dei componenti del quartetto. Legittimato anche dal ruolo durante la lotta per l'indipendenza e gli anni della dittatura di Ben Ali, l'anziano leader sindacalista, Houcine Abassi, ha sottolineato che e' il dialogo il "giusto cammino": "Il premio -ha aggiunto- e' un messaggio per la nostra regione, perche' deponga le armi e si sieda a parlare al tavolo del negoziato". E le reazioni all'annuncio sono state tutte nella stessa direzione, a cominciare da quella del premier Matteo Renzi, che ha parlato di "notizia bellissima per il Mediterraneo". "Indica la via per uscire dalle crisi dalla regione: unita' nazionale e democrazia", ha aggiunto l'Alto rappresentante per la politica europea, Federica Mogherini. "Consacra la riuscita della transizione democratica" del Paese maghrebino, le ha fatto eco, il presidente francese, Francois Hollande. "Un'ottima notizia, che giunge al momento giusto", come ha sottolineato l'ex ministro degli Esteri, Emma Bonino: "un modello che deve resistere di fronte a sfide immense", a cominciare dall'attacco dell'Isis.