Olivetti e i rapporti con De Benedetti. L'improbabile icona della sinistra
Ad Ivrea il centro industriale patrimonio dell'umanità
Nell’immaginario salvifico e un po’ monotono della sinistra italiana c’ è sicuramente Adriano Olivetti e l’Olivetti stessa (da poco il centro industriale a Ivrea è divenuto addirittura “patrimonio dell’umanità dell’Unesco), ma nessuno avrebbe pensato fino a pochi anni fa, che tale icona sarebbe divenuta un archetipo stabile nell’empireo buonista. Adriano Olivetti, pioniere delle macchine da scrivere, fu un utopista imbevuto di ideali ottocenteschi e di un certo cristianesimo eporediense. Nella mitologia collettiva operaista Adriano e la società Olivetti sono viste come la realizzazione di un ideale, di una utopia, quella, appunto, del buon industriale che preso da sensibilità sociale condivide con i propri operai il frutto del suo lavoro. Ma se Adriano forse fu veramente un utopista che comunque celebrò una storia italiana di successo nel mondo, non fu certo così per la continuazione della bella favola. Il periodo dell’Olivetti di Carlo De Benedetti fu infatti deludente per i lavoratori, operai e colletti bianchi che si occupavano di informatica. Infatti, dopo una fase di iniziale successo, con il celebre modello M24, l’Olivetti non ne azzeccò più una. Scelse e mantenne un sistema operativo proprietario, il Cosmos con la Linea 1 quando tutto il mondo andava verso Windows. Poi la dirigenza si fissò su una linea Lsx di minicomputer con sistema operativo Linux, assolutamente non competitiva con le workstation. Quando l’informatica italiana andò in seria difficoltà per la concorrenza della sua rivale Ibm (non buonista ma ancora sul mercato) De Benedetti abbandonò l’informatica al suo destino, passando ai cellulari e poi all’energia. L’Olivetti Solutions fu venduta alla cinese Wang che la cedette all’olandese Getronics per finire a Eutelia ed infine ad Agile. Vicenda terminata con il fallimento per bancarotta fraudolenta. Questa la triste fine di quella che era una storia di eccellenza italiana.