Omicidio Meredith, parla Guede: "Io innocente"
Rudy Guede, l'unico condannato dopo l'assoluzione in Cassazione di Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher avvenuto a Perugia nel 2007, esce allo scoperto e - per la prima volta - racconta la sua verità. E lo fa in un'intervista, destinata a far discutere, rilasciata alla trasmissione di Raitre "Storie maledette", in onda giovedì 21 gennaio.
"Io sono l'unico condannato", ha detto, "e sono certo di quello che dico, al 101 per cento, perché ho avuto modo di conoscere tutte e due le ragazze, ma soprattutto ho conosciuto Amanda Knox", ha confidato alla giornalista Franca Leosini, come anticipa oggi Il Messaggero, durante un colloquio avvenuto nel carcere di Viterbo. "Ma non sono stato io", aggiunge Guede, condannato a 16 anni per concorso in omicidio. "Non è stata trovata alcuna traccia del mio dna sul coltello col quale Meredith è stata uccisa. E anche la simulazione del furto nella casa conferma quello che dico". Quando si è trovato dentro la casa di Meredith, ha poi detto di essere fuggito perché terrorizzato da quello che aveva visto e perché sapeva che nessuno gli avrebbe creduto. Oggi è stato reso noto che, nonostante Guede abbia maturato i tempi per ottenere permessi premio, il magistrato di sorveglianza gli ha negato la possibilità di uscire, anche se per poco, dal carcere.