Cronache
Paraplegico torna a muovere le gambe con la forza del cervello. VIDEO
Un uomo paraplegico da 5 anni ha riacquistato parzialmente il controllo delle proprie gambe grazie a un dispositivo che legge il cervello. Il paziente e' stato in grado di camminare per quasi 4 metri con l'aiuto di un supporto. Questi i risultati di uno studio della University of California di Irvine, pubblicato sul Journal of Neuroengineering and Rehabilitation. L'uomo aveva subito una lesione del midollo spinale. Grazie a un sistema basato su un elettroencefalogramma, le onde cerebrali del paziente vengono interpretate da un computer che, a sua volta, traduce i segnali in stimolazione elettrica dei muscoli delle gambe per farli muovere. "Anche dopo anni di paralisi, il cervello puo' ancora generare robuste onde cerebrali che possono essere sfruttate per consentire piccoli passi", hanno detto i ricercatori. "Questo sistema non invasivo per la stimolazione dei muscoli della gamba - hanno concluso - e' un metodo promettente ed e' un passo avanti rispetto agli attuali sistemi che utilizzano la realta' virtuale o un esoscheletro robotico per far tornare a camminare i pazienti".
"I risultati della ricerca sono interessanti. Il gruppo di Zoran Nenadic (Universita' della California a Irvine) e' riuscito a stimolare i muscoli delle gambe con i segnali captati direttamente dal cervello. Con la stessa tecnica si riesce a far muovere in un ambiente virtuale un avatar, ma passare alla realta' di un paziente paraplegico in carne e ossa e' tecnicamente complicato". E' cosi' che Giorgio Scivoletto, neurologo della Fondazione Santa Lucia e responsabile della ricerca della Societa' mondiale di paraplegia, ha commentato la notizia dell'uomo paraplegico che e' tornato a camminare grazie all'utilizzo di interfacce cervello-computer. "Il limite del sistema - ha spiegato Scivoletto - e' che e' improprio parlare di un ritorno alla camminata.
Dalle stesse immagini circolate con la notizia si vede che il paziente non ha equilibrio e non ha per esempio il controllo dei piedi. Di fatto non sta camminando in senso proprio. Dobbiamo scientificamente limitarci a dire che con l'elettrostimolazione i ricercatori sono riusciti a far muovere i muscoli superiori delle gambe, captando direttamente dal cervello le intenzioni di movimento del paziente". Tuttavia, secondo lo scienziato, "l'utilizzo delle tecniche di elettrostimolazione con segnali provenienti dal cervello potrebbe rivelarsi molto utile anche per lo sviluppo di una nuova generazione di esoscheletri, che non si limitino a 'trasportare' il paziente, ma siano guidati dalle intenzioni di movimento del soggetto, captate appunto con la stessa tecnica impiegata dal gruppo di ricercatori californiano". Su questo i ricercatori della Fondazione Santa Lucia stanno lavorando da tempo. "Entrambe le tecnologie avrebbero da guadagnarci qualcosa, se usate insieme. L'elettrostimolazione renderebbe 'intelligenti' gli esoscheletri, mentre gli esoscheletri risolverebbero i problemi di equilibrio del paziente, che con l'elettrostimolazione restano insoluti".