Cronache
Pestaggi in carcere, modalità spedizione punitiva. Venti contro uno. I video
Le immagini mostrano chiaramente che non fu una perquisizione straordinaria, ma una vera e propria mattanza nel penitenziario di Santa Maria Capua a Vetere
Pestaggi in carcere, modalità spedizione punitiva. In venti contro uno
Le violenze nel carcere di Santa Maria Capua a Vetere continuano a far registrare nuovi colpi di scena, sui drammatici fatti del 6 aprile 2020. Ormai è chiaro e le immagini dei video lo confermano che non si trattò di perquisizione straordinaria ma di una vera e propria mattanza di detenuti, brutalmente picchiati da decine di agenti, vestiti con tenuta anti-sommossa, con caschi integrali. Nel primo video, finito agli atti del processo - si legge su Repubblica - la telecamera inquadra una folla di agenti: si concentrano su un detenuto: che cade a terra, mentre loro continuano a picchiarlo. Arriva un collega e sembra suggerisca che può bastare. La caccia al detenuto continua. A ritmo incalzante: ogni due o tre secondi, una botta. Poi si vede uno dei reclusi costretto contro il muro, la testa diventa bersaglio. Prima lo spintona, poi lo prende a sberle in testa, c’è un’agente che spunta, ma il suo collega non gradisce che si impicci.
In un altro frammento si vede che tutti i detenuti, da almeno due ore, sono costretti a sfilare in reparto con le mani sulla testa.È la modalità della “spedizione punitiva”. Ancora lo stacco di un’altra telecamera. Nell’Area Socialità, Piano 3 detentivo, - prosegue Repubblica - due detenuti spinti con la faccia contro la parete destra: manganellate e schiaffi sulla schiena. Loro si piegano. Stanno rannicchiati seppure in piedi, è l’unico modo per sperare di salvarsi. Forse si spera persino che arrivino altri compegni di cella in grado di distrarre la furia dei picchiatori in divisa. Qualunque detenuto passi, difatti, viene colpito alle spalle o alla testa.