Cronache

Psichiatra aggredita, Sip: "Allarme violenza, ma discernere malati-criminali"

di Eleonora Perego

Dopo il caso di Pisa, su Affari interviene la presidente della Società italiana di psichiatria Liliana Dell'Osso per fare il punto sull'emergenza

Quali misure in concreto voi, come SIP, avete pensato di adottare per “denunciare” l’ennesimo episodio di violenza avvenuto?

Chiediamo di partecipare a un tavolo come SIP, con il ministro, proprio perché i livelli di intervento sono molti. E un potenziamento del personale, un aumento di Rems, di strutture idonee che mancano, andando a sanare una situazione che via via si è andata riducendo nelle sue potenzialità, per poter offrire un maggior servizio e in maggiore sicurezza. Auspichiamo quindi un intervento concreto a livello parlamentare e delle Regioni.

Che risvolti possono esserci, nell’opinione pubblica, in termini di pregiudizi delle patologie della salute mentale?

Al primo posto rimane il paziente, che leggendo i giornali potrebbe sentirsi criminalizzato. Occorre ribadire che c’è una netta differenza tra il soggetto affetto da disturbo mentale, che curato adeguatamente può avere una remissione completa della sua patologia, e il soggetto affetto da disturbo della personalità, e da psicopatia, dove c’è anche un rifiuto della terapia. Qui siamo nell’ambito della psichiatria forense, della criminologia. Un episodio di aggressione lucido, ben programmato come questo un paziente psichiatrico non lo fa, neppure nelle fasi acute della sua patologia, in cui peraltro è spesso vittima di violenza più che autore della stessa.