Rogo Londra, 30 morti, 76 dispersi. Ultimo sms di Gloria: "Grazie mamma"
La famiglia della ragazza italiana dispersa: "Era lì per lavoro, costretta a emigrare dallo Stato nonostante la laurea con 110"
Rogo Londra: polizia, 30 vittime ma numero aumenterà
Sono 30 le vittime al momento accertate nel rogo di Grenfell Tower a Londra, ma il numero di morti e' destinato ad aumentare. Lo dice il comandante della Metropolitan Police di Londra, Stuart Cundy, aggiungendo che 24 persone sono ancora ricoverate in ospedale, 12 delle quali in condizioni "critiche". "La priorita' per tutti noi e' quella di proseguire le operazioni di recupero e identificare tutte le vittime", ha aggiunto Cundy. "Ci assicureremo che le famiglie siano informate il prima possibile, nel momento in cui i loro cari dovessero essere riconosciuti".
L'ultimo sms in mezzo alle fiamme: "Grazie mamma per quello che hai fatto"
La famiglia di Gloria: "Era lì per lavoro, costretta a emigrare dallo Stato"
L'avvocato racconta poi di una situazione familiare complessa per i Trevisan. "Gloria era andata a Londra per aiutare la famiglia. Si era laureata il 18 di ottobre e qui le soluzioni professionali non danno gli esiti che meriterebbe anche chi esce con 110", spiega. "Vorrei che il governo facesse una seria riflessione su questo. Ragazzi che sono costretti a lasciare il nostro Paese per trovare lavoro, futuro, ed in questo caso per aiutare la propria famiglia. Evidentemente c'è qualcosa che non quadra". La famiglia infatti sta affrontando anche "una vicenda che si sta svolgendo presso il tribunale di Padova, una vicenda di banche. Hanno perso la casa all'asta qualche mese fa. La ragazza era andata a Londra per aiutarli". Nella giornata di ieri anche il padre di Marco Gottardi aveva raccontato di aver sentito il figlio al telefono nella notte ma dopo le 4.07 le comunicazioni si erano interrotte. L'uomo sperava ancora in un miracolo.
Incendio Londra, da esperti allarme già un anno fa su rivestimento
Dopo il rogo della Grenfell Tower di Londra, nel quale è morto un numero ancora da definire di persone, si susseguono le analisi e le rivelazioni sulle cause del drammatico incendio. Uno degli elementi sui quali si sta più puntando il dito è quello dei pannelli isolanti che sono stati collocati attorno alla copertura della torre e che avrebbero amplificato le fiamme. Il Guardian, in particolare, sostiene oggi che già un anno fa esperti di sicurezza avevano lanciato l'allarme su questo elemento. In un rapporto il Building Research Establishment, un organismo tecnico che lavora per il Dipartimento delle comunità e degli enti locali, aveva spiegato che i tentativi di aumentare l'efficienza energetica di questi edifici avvolgendoli in pannelli isolanti stava "accrescendo il volume di materiali potenzialmente combustibili che vengono utilizzati". Diversi esperti di sicurezza hanno notato come il rivestimento della Grenfell Tower possa aver contribuito a trasmettere le fiamme. Altri invece stanno puntando il dito contro i tubi del gas installati recentemente dalla National Grid e che non sarebbero stati isolati con materiali ignifughi nonostante le rassicurazioni. L'edificio era stato ristrutturato due anni fa. Alla fine dei lavori, l'opera di rivestimento aveva ricevuto le certificazioni. I pannelli installati sarebbero fatti di alluminio verniciato a polvere e riempiti di isolante plastico, che sarebbe infiammabile. Secondo le norme avrebbero dovuto essere inserite barriere ignifughe tra i pannelli a ogni piano per limitare l'eventuale diffusione di un incendio. Ma, secondo uno degli esperti citati dal Guardian, Jim Glocking della Fire Protection Association, se queste barriere vengono interrotte o tagliate per farci passare un tubo "un effetto caminetto può rapidamente svilupparsi e causare un consumo molto rapido dell'isolante e l'espansione dell'area del danno". Non è chiaro se la società che ricevette l'appalto, la Harley, avvia rispettato la progettazione originaria per quanto riguarda la sicurezza dagli incendi. La compagnia non ha risposto alle domande del Guardian, trincerandosi dietro l'inchiesta in corso.