Cronache
"Rom diverse da noi", panico in tv: una bella botta al politically correct
L'episodio nella trasmissione di Paolo Del Debbio, Dritto e rovescio: una signora in collegamento si sfoga e accusa i Rom
Ragazze Rom ospiti di Dritto e rovescio, la signora in collegamento sbotta: "Sono diversi da noi", panico in diretta per paura delle censure da politically correct
Ieri sera a Dritto e rovescio abbiamo assistito ad una situazione surreale che dà però la misura del livello di vero terrore che è stato imposto al mondo intero, e in Italia in particolare, dal politically correct. In un certo senso si tratta di un evento storico che val la pena di analizzare con attenzione.
Con Paolo del Debbio c’era in studio una borseggiatrice Rom giovane, ormai è una “professione”, accompagnata dalla solita Rom adulta che sembrava appena uscita da un film di Kusturica insieme a Giuseppe Cruciani e Diana De Marchi consigliera del Pd al comune di Milano e a Vladimir Luxuria in versione Pontefice. Da remoto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri e un gruppo di donne da Torino in collegamento esterno ed un collegamento romano con tal “capo del tribunale Rom”.
Le dinamiche in studio e fuori sono sempre le solite. Le ladre che blaterano di non aver i documenti, di non trovare lavoro, che lo Stato non faceva niente per loro e che poi non è vero che rubavano o meglio si rubavano ma non loro e comunque non sempre eccetera eccetera.
Allora, premesso che la responsabilità penale è sempre individuale e non collettiva è un dato di fatto che la maggioranza di furti in metro vengono effettuati da Rom perennemente incinte per non finire in galera.
Tuttavia questa cosa, questa verità lapalissiana, non si può dire, assolutamente. Nel mondo alla rovescia vige infatti la dittatura del Politically Correct e nessuno può arrischiarsi a contrastarla pena guai serissimi.
Il povero Cruciani smaniava per poterlo dire e lo ha anche detto e poi ritratto e poi ridetto e poi ha dovuto fare precisazioni e distinguo per non cadere nelle continue trappole tese dai difensori delle ladre e dalle ladre stesse che sanno benissimo i punti deboli della nostra democrazia Occidentale e ne approfittano a piene mani.