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Cronache
"Rom diverse da noi", panico in tv: una bella botta al politically correct
Dritto e Rovescio

Quello che ha veramente colpito è che non si possa più pronunciare la parola “diverso”. Sembra di essere piombati in un clima da vero Grande Fratello letterario quello di George Orwell di “1984”. Oppure nel romanzo “Antifona” della filosofa americana Ayn Rand, in cui era bandita la parola “Io” ed esisteva solo il “Noi”, in una sorta di delirio comunista.

La parola che è vietata è quindi “DIVERSO”. Per il politically correct siamo quindi tutti uguali anche se tutti sanno che non è vero. I Rom sono diversi – dice la signora - perché non vestono come noi, sono dediti nel maggior numero di casi ad attività illecite ed hanno proprio un’altra visione della vita.

Naturalmente non tutti i Rom sono così –ribadiamo anche noi- ma la maggioranza sì, afferma l’eroina torinese. Ed in effetti, gli stereotipi sono sempre esistiti e qualche verità devono pure riflettertela. Prendiamo gli italiani all’Estero che sono principalmente noti per la Mafia & Spaghetti e tutti ci considerano sostanzialmente “mafiosi”.

Ma qualcuno se ne può adontare? I veri mafiosi sono contenti e a me, ad esempio, non fa alcun effetto - se non coreografico - perché non sono mafioso e così dovrebbe essere per l’appartenente a qualsiasi minoranza caratterizzata socialmente. Comunque un grande plauso alla signora torinese e a Del Debbio che hanno sdoganato finalmente la parola proibita.

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