Cronache
Saint-Tropez, solo 500 euro di mancia. Cameriere insegue cliente italiano
La denuncia: “schedati” i turisti meno generosi
Cena da 845 euro per gnocco e tigelle a Maranello, i titolari scendono a 585 euro dopo le proteste dei clienti
Secondo un “insider” citato dal quotidiano Nice Matin in un’inchiesta di circa due settimane fa, ristoranti, bar e bistrot si riservano il diritto di non prenotare un tavolo a clienti giudicati non abbastanza facoltosi o non abbastanza generosi. L’iper tracciabilità rende oramai possibile in pochi istanti fare uno screening delle abitudini del potenziale cliente e relativa carta di credito, quanto ordina, quali piatti e con quale mancia finale. Si parla per alcuni ristoranti di un vero e proprio “database” dei clienti, con una lista nera di quelli che non si vedranno mai attribuire un tavolo perché in passato si sono dimostrati troppo parchi. Secondo la fonte citata da Nice Matin (le cui affermazioni sono state corroborate da testimonianze sempre più numerose di habitués del posto): «Al momento di prenotare un tavolo il ristorante verifica se il nome appare nell’archivio clienti ed eventualmente con quali lasciti passati: se il nome non è subito certificato e comunque non compare nella prima categoria, vi sentirete rispondere che il ristorante è completo fino alla fine di agosto e, nel migliore dei casi, sarete magari riorientati verso altri ristoranti più consoni al vostro portafoglio».
Pur rivendicando il coté “esclusivo” di Saint Tropez, la sindaca Siri è stata costretta ad ammettere che dei limiti sono stati superati. La sindaca ha già convocato tutti i commercianti a una riunione a fine stagione per «bonificare» le pratiche e «accogliere in modo più dignitoso» la clientela. Nel mirino non soltanto le mance, astronomiche e pure obbligatorie («in Francia – ha ricordato la sindaca – il servizio è compreso e quindi la mancia è a discrezione del cliente») ma anche l’abuso del “minimum spending”, con tavoli riservati a clienti che accettano di spendere non meno di una data somma. «È una pratica assimilabile all’estorsione, una forma di racket» ha dichiarato la sindaca. C’è da dire che si è arrivati a eccessi da record, con un tavolo di un noto ristorante sulla spiaggia che di recente richiedeva un minimo di spesa al tavolo «non inferiore a 1500 euro a persona». I giornali locali hanno anche citato un’altra più che lussuosa insegna sulla spiaggia di Ramatuelle che avrebbe pubblicizzato per la sera della festa nazionale belga del 21 luglio «tavole premium a non meno di 100mila euro».