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Cronache
Scomparsa di Angela Celentano: concessi altri 6 mesi per indagare sulla cosiddetta "pista turca"

Angela Celentano oggi

Scomparda di Angela Celentano: altri sei mesi per indagare. Potrebbe essere in Turchia e vivere con un uomo che crede suo padre

Le indagini sulla scomparsa di Angela Celentano, la bambina di 3 anni sparita nel nulla dal Monte Faito, in provincia di Napoli, il 10 agosto 1996, non sono ancora chiuse. Oggi, mercoledì 14 agosto, 28 anni dopo, si viene a sapere che la giudice delle indagini preliminari partenopea, Federica Colucci, ha deciso di prorogare di altri sei mesi il caso Celentano. Secondo la gip c’è un percorso investigativo che va decisamente approfondito. Si tratta della cosiddetta “pista turca”, secondo la quale Angela vivrebbe (appunto in Turchia) insieme a un uomo che crede suo padre. Il Corriere della Sera riporta: “Nonostante i solleciti del sostituto procuratore al ministero della Giustizia, nulla è pervenuto dalla Turchia, né il ministero ha risposto sui tempi di evasione della rogatoria”, scrive la gip Colucci. Proprio per questo ha “concesso un’ulteriore proroga di 180 giorni per le indagini”, accettando la  richiesta del pubblico ministero Giuseppe Cimmarotta.

La scomparsa di Angela Celentano

Angela Celentano è scomparsa il 10 agosto 1996. Si trovava sul monte Faito, in provincia di Napoli, insieme ai genitori e alle due sorelle. Verso le 13, però, il padre di Angela si accorse che la figlia non si trovava più. Le ricerche erano partite quasi subito: sul posto, erano intervenuti i carabinieri, la Guardia di finanza, la polizia, l’esercito e le unità cinofile. Di Angela Celentano, però, nessuna traccia. Sono state seguite diverse piste e la piccola sarebbe stata avvistata almeno due volte: la prima nel 2001 in un campo nomadi in provincia di Salerno, la seconda nel 2009 nel centro di Taranto. Ma né la bambina né la ragazza erano Angela. Una delle ultime piste rimaste da seguire sarebbe la cosiddetta “pista turca” emersa nel 2023 dopo che una cittadina privata, Vincenza Trentinella, aveva raccolto delle informazioni degne di nota.

La cosiddetta "pista turca"

Vincenza Trentinella, una donna italiana e senza legami con la famiglia Celentano, aveva saputo da un prete, don Augusto, che una signora, andata da lui a confessarsi, aveva indicato la presenza di Angela in Turchia. La bambina, ormai donna, viveva nell’isolotto di Buyukada con un uomo che credeva suo padre. Così, Trenitella aveva deciso di recarsi nel Paese balcanico per avere la conferma che sarebbe tutto vero. Ha scoperto che l’uomo con cui vive la presunta Celentano si chiama Fafhi Bey e ha una vistosa cicatrice sul collo. Trentinella, durante la sua permanenza in Turchia, avrebbe anche scattato una foto di Angela. Tutto il materiale raccolto dalla donna è stato racchiuso in un fascicolo d’inchiesta contenente anche un interrogatorio a Fafhi Bey (poi risultato non essere lui, ma un uomo che usava la sua utenza telefonica), ma, alla fine, i magistrati italiani avevano deciso di archiviare l’inchiesta.

A quell’archiviazione si era opposta proprio la giudice Colucci, sostenendo che nella “pista turca” c’era molto da approfondire. Negò l’archiviazione e chiese approfondimenti. Oggi, ne chiede ancora, per questo ha deciso di prorogare l’indagine per altri sei mesi, soprattutto perché la Turchia non sta collaborando e, di fatto, non si sa ancora nulla su questo Fafhi Bey e sulla ragazza che vive con lui. Invece, questa “pista turca” deve essere presa in considerazione perché potrebbe davvero rappresentare una svolta nel caso della scomparsa di quella bambina di 3 anni che, proprio oggi (se ancora viva), ne compie 31.

LEGGI ANCHE: Angela Celentano, test del DNA negativo. Il papà: "Non smetteremo di cercarla"

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