Cronache

Scoppia il caso madri in carcere. Salvini: "Pd libera le borseggiatrici rom"

Di Redazione Cronache

I dem hanno ritirato il testo a favore delle donne detenute in gravidanza o con figli piccoli dopo gli emendamenti della destra

Madri in carcere, il Pd ritira la proposta di legge a favore dopo gli emendamenti della destra

Scontro durissimo tra maggioranza e opposizione, dopo che i parlamentari del Pd hanno deciso di ritirare le firme alla proposta di legge a favore delle detenute madri, facendo così decadere il provvedimento. "Questo testo era già stato votato da un ramo del Parlamento nella precedente legislatura. Noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri, ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme" ha spiegato il dem Alessandro Zan.

Il cambio di passo è arrivato dopo che ieri, 22 marzo, in Commissione Giustizia alla Camera era stata accolta la richiesta, sostenuta da tutto il centrodestra, di riforma dell'articolo 146 del codice penale sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte. Un vero e proprio blitz al testo originale del ddl, da parte del sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, che il segretario della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, aveva commentato con entusiasmo su Twitter. "Vittoria Lega in Commissione Giustizia alla Camera. È passato il nostro emendamento che ferma il vergognoso sfruttamento della gravidanza da parte di borseggiatrici e delinquenti: chi verrà sorpresa a rubare non sarà più rilasciata ma sconterà la pena nelle case famiglia, in carceri adeguati o ai domiciliari, nel pieno rispetto della salute sua, dei figli e del nascituro. Una norma di buonsenso, realismo e giustizia: ora ci auguriamo che il testo venga portato al più presto in aula, con il voto di tutti".