Cronache
Strage di Erba, caso davvero riaperto? Ecco la sorte di Rosa e Olindo

L'avvocato Daniele Bocciolini, penalista, commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it gli aspetti legati alla vicenda della strage di Erba
L'avvocato Daniele Bocciolini, penalista, commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it gli aspetti legati alla vicenda della strage di Erba dopo la decisione della Cassazione che potrebbe riaprire il caso.
Il caso di Olindo e Rosa Bazzi sembrerebbe destinato a riaprirsi. Ma come è possibile se sono stati condannati in via definitiva?
Bisogna subito chiarire che nel nostro ordinamento l’unico strumento idoneo a ribaltare una sentenza passata in giudicato (quando cioè sono trascorsi tutti e tre i gradi di giudizio) è l’istituto della “revisione”, un mezzo di impugnazione straordinaria, appunto, che può essere azionato dal condannato in via definitiva quando è emersa una prova nuova che da sola o unitamente a quelle già valutate può dimostrare che il condannato deve essere prosciolto. Nel caso di Erba, non è stata presentata alcuna istanza di revisione, come è stato detto da alcuni, ma una richiesta indirizzata alla Corte d’appello di Brescia finalizzata ad analizzare alcuni elementi, dei reperti mai analizzati o analizzati solo in parte. In particolare, nell’istanza erano stati richiesti nuovi approfondimenti sui capelli ritrovati sulla felpa di Youssef Marzouk, il bimbo morto durante la strage, su un accendino e su un giubbotto appartenenti ad altri soggetti coinvolti nella strage, nonché su una macchia di sangue. Questa istanza di incidente probatorio su questi sette elementi da analizzare era stata dichiarata inammissibile dalla Corte d’Appello di Brescia. La novità di questi giorni è che la Cassazione, ritenendo invece in astratto ammissibile l’istanza avanzata dalla difesa, ha accolto il ricorso ed ha annullato l’ordinanza emessa dai giudici di appello, rinviando ad un’altra sezione della Corte d’appello di Brescia affinché possa meglio valutare la richiesta della difesa.
Quali saranno gli sviluppi, quindi?
Ora la parola spetta nuovamente alla Corte d’appello di Brescia che potrà decidere di aderire alle “indicazioni” dei giudici della Cassazione e disporre così l’incidente probatorio per analizzare i reperti indicati dalla difesa oppure potrà rigettare ancora una volta l’istanza dei difensori di Olindo e Rosa. Nel primo caso, qualora dovesse uniformarsi, come probabile, a quanto deciso dai giudici della Prima Sezione Penale della Cassazione, la Corte d’appello di Brescia consentirà alla difesa di far analizzare i reperti in questione: gli esiti, se idonei a confermare i dubbi sulla innocenza di Olindo e Rosa, saranno utilizzati ovviamente per fondare un’istanza di revisione per portare al proscioglimento dei due assassini.