Cronache

Immigrazione: Strasburgo condanna l'Italia: "Illegale la detenzione di 3 tunisini"

La Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per la detenzione "illegale" di tre migranti tunisini nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa. Il ricorso si riferiva a fatti avvenuti nel settembre 2011, quando i tre erano stati prima trattenuti nel Centro di prima accoglienza dell'isola e poi caricati su navi-prigione a Palermo, in attesa del rimpatrio.

L'Italia va aiutata dagli altri Paesi europei che devono accogliere "in modo equo" i rifugiati, altrimenti "e' naturale che si dovra' sollevare la questione di Schengen". L'avvertimento e' arrivato dal cancelliere tedesco, Angela Merkel, durante una conferenza stampa a Berlino. Sull'emergenza dei migranti che premono alle frontiere meridionali e orientali dell'Ue e' intervenuto anche il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, aprendo all'asilo europeo. Bisogna arrivare "rapidamente a regole europee comuni sulle richieste di asilo", ha avvertito da Calais, nel nord della Francia, dove sono accampati migliaia di migranti che sperano di raggiungere la Gran Bretagna. L'Europa, ha assicurato Timmermans, "non abbandonera' mai chi ha bisogno di protezione" La Merkel ha spiegato che "c'e' un ampio accordo sul fatto che l'onere dei migranti sull'Italia debba essere ridotto" e distribuito tra i Paesi europei. "Se l'Europa fallisse sulla questione dei rifugiati, se si rompesse il legame con i diritti civili universali", ha avvertito Merkel, "non ci sarebbe piu' l'Europa che abbiamo voluto". Timmermans ha annunciato che Bruxelles stanziera' la cifra ulteriore di 5 milioni di euro per aiutare la Francia ad assistere migranti e rifugiati e ha esortato i Paesi Ue a mostrare "valori di solidarieta'" per affrontare una "crisi mondiale che richiede una risposta congiunta europea". Un flusso migratorio che, secondo il vicepresidente della Commissione Ue, un continente con 500 milioni di abitanti e' in grado di gestire.

Timmermans e' intervenuto assieme al premier francese, Manuel Valls. "Troppi Paesi si stanno rifiutando di fare la loro parte", ha sottolineato Valls, una situazione "inaccettabile e contraria allo spirito europeo". Per far fronte all'emergenza, i ministri della Giustizia e dell'Interno dell'Ue si riuniranno il prossimo 14 settembre a Bruxelles.  Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in una intervista alla Cnn, ha rilanciato l'idea dell'asilo europeo, spiegando che bisogna accettare "il principio che i migranti non entrano in Italia o in Grecia ma entrano in Europa". Secondo il titolare della Farnesina il trattato di Dublino va superato poiche' "e' stato fatto 25 anni fa" quando la "situazione era differente". "Ora abbiamo massicci fenomeni di migrazione e li avremo per i prossimi 10-20 anni", ha spiegato Gentiloni.

Per il ministro, quindi, "il principio dovrebbe essere di sostenere l'onere dell'asilo non solo da parte del singolo Paese dove arrivano i migranti ma da parte di tutta l'Europa". "Ovviamente", ha proseguito, "dobbiamo condividere questo asilo europeo con delle regole". Intanto, centinaia di rifugiati sono arrivati a Vienna a bordo di treni provenienti dall'Ungheria e con l'intenzione di dirigersi in Germania a bordo di altri altri convogli. In precedenza almeno due treni erano stati fermati per diverse ore al confine tra Austria e Ungheria, ha riferito la compagnia ferroviaria ungherese. "Circa 300 o 400 migranti erano stati fatti scendere e fatti salire su un treno regionale diretto nella capitale austriaca", ha spiegato un portavoce. Il clima e' teso tra le cancellerie europee: l'Ungheria ha respinto le accuse della Francia sulla gestione dell'emergenza e ha annunciato la convocazione di un rappresentante diplomatico di Parigi. Il ministro francese, Laurent Fabius, ha definito "scandaloso" l'atteggiamento di alcuni Paesi dell'Est, riferendosi al muro di filo spinato tra Ungheria e Serbia. Alla rotta balcanica si affianca quella africana: barconi, carichi di disperati, che continuano a salpare dalle coste libiche alla volta dell'Italia. Nell'ennesimo naufragio, davanti alle coste di Khoms, a est di Tripoli, in Libia, sono morte 37 persone. Disperati continuano a tentare la traversata dalla Turchia alle isole greche: sono sbarcati al porto del Pireo ad Atene 2.500 rifugiati, trasferiti in traghetto, in un'operazione che da settimane cerca di alleggerire la situazione sulle isole.