Cronache
Theresa May fa la ballerina e distrugge l'Occidente

Theresa May e il balletto al congresso Tory
Theresa May, Primo Ministro di Sua Maestà Britannica la Regina Elisabetta, ha ceduto al secolo e si è messa a fare, anche lei, un balletto dal nome evocativo di Dancing Queen (un vecchio successo degli Abba). Lo ha fatto alla chiusura dell’austero (di solito) congresso dei Tory, cioè del partito dei conservatori inglesi, quelli, per intenderci, che si vedono nei film nei club solo maschili con bombetta e sigarone alla Churchill, comodamente sprofondati in lussuose poltrone di cuoio dai bei colori autunnali marroni e neri.
Intendiamoci, balletti, danze, esibizioni, goliardie di ogni tipo in ogni contesto, non sono certo più l’eccezione, ma la regola, tanto che la notizia sarebbe ormai che qualcuno si è comportato bene e cioè non ha fatto smorfie, cretinerie e cialtronate in avvenimenti pubblici.
Ma tant’è.
Tuttavia, il fatto che una signora anziana ed austera come la May si lasci andare al cretinismo dilagante e lo faccia soprattutto in una occasione così formale, è più materiale per i sociologi che dovranno in futuro studiare questi tempi pazzi, che materiale di cronaca giornalistica.
E proprio il convegno del partito conservatore inglese è stato scelto dall’ironia della sorte per abbattere uno degli ultimi miti rimasti: l’austerità anglosassone.
La perdita di valore delle istituzioni e della dimensione simbolica fa parte ormai di un procedimento di degenerazione della società occidentale che è iniziato tanti anni fa, ma continua nella sua azione perché supportato da un malinteso senso della democrazia declinata come anarchia senza regole e senza valori.