Cronache
Torino, mamma e bimba muoiono in sala parto. Lorenzin manda gli ispettori
Saranno eseguite lunedì le autopsie sui corpi di Angela Nesta e della sua bambina. La procura di Torino ha aperto un fascicolo, affidato al pm Raffaele Guariniello, sulla tragedia avvenuta nella notte fra il 26 e il 27 dicembre all’ospedale Sant’Anna. Omicidio colposo a carico di ignoti. E' questo il reato ipotizzato dalla procura di Torino, in seguito alla morte delle 39enne al nono mese di gravidanza, e di sua figlia, che si sarebbe chiamata Elisa. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha annunciato che invierà gli ispettori nella struttura.
IL MOTIVO DELLA MORTE - Il referto medico dice che Angela Nesta è morta per "arresto cardiocircolatorio" e che la sua bimba è "nata morta" poco prima di lei. "Nulla aveva fatto presagire un esito così tragico" dice Chiara Benedetto, direttrice del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale. Che ha poi spiegato come in sala parto "c’erano non meno di sette specialisti fra i migliori dell’ospedale". "L’anestesista ha tentato in ogni modo di defibrillare e rianimare la paziente- ha aggiunto - sfortunatamente senza risultati positivi". Diversa la versione di Pietro Nesta, il padre 66enne della donna che in ospedale si è scagliato contro il personale sanitario.
"Hanno ammazzato mia figlia e la mia nipotina" ha detto l’uomo.
IL MARITO - "Una gravidanza normale - così la descrive il marito di Angela, Francesco - aveva frequentato il corso pre parto e il ginecologo non aveva mai manifestato alcun timore". "Angela è andata in ospedale il 21 dicembre perché sentiva le contrazioni - ha raccontato invece il padre della donna - Dopo il tracciato è stata mandata a casa. È stata ricoverata solo il 23. Dicevano che andava tutto bene". "L’ultima volta che l’ho vista — spiega ancora — aveva un dolore all’addome. Pensavo fosse normale per il parto. Poi i medici ci hanno detto, prima a me e poi al suo compagno, di andare a casa. Da allora ho solo saputo che è morta con la bambina e nessuno mi ha dato uno straccio di spiegazione". "Non un medico, un infermiere o un’ostetrica che siano venuti da me e da mio genero per spiegare ciò che era accaduto - accusa - Che mia figlia fosse morta l’ho saputo da un carabiniere. Voglio giustizia"