Cronache
Trivelle, guerra interna al Pd sull'astensione al referendum
"Apprendo dal sito dell'Agcom che il Pd avrebbe assunto la posizione dell'astensione al referendum di Aprile sulle trivelle in mare. Spero che cio' non sia vero. E' una posizione che non condivido affatto e che non credo possa essere compresa da una parte significativa dei nostri elettori". Lo afferma in una nota Roberto Speranza, esponente della Sinistra Pd. "Al netto di una discussione di merito che sarebbe bello fare anche con chi legittimamente puo' pensarla diversamente mi chiedo come e dove sarebbe stata assunta questa scelta. La segreteria non si riunisce da mesi. La direzione e l'assemblea - conclude Speranza - non mi risulta abbiano mai discusso di questo referendum. Si puo' andare avanti cosi'?".
"Questo referendum e' inutile. Non riguarda le energie rinnovabili, non blocca le trivelle (che in Italia sono gia' bloccate entro le 12 miglia, normativa piu' dura di tutta Europa), non tocca il nostro patrimonio culturale e ambientale. Come hanno spiegato i promotori (alcune regioni) si tratta solo di dare un segnale politico. Perche' nel merito il quesito riguarda la durata delle concessioni delle trivelle gia' in essere. Nient'altro". Cosi' in una dichiarazione congiunta i vicesegretari del Pd Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani. "Ci sono alcune piattaforme che estraggono gas. Ci sono gia'. Vi lavorano migliaia di italiani. Finche' c'e' gas, ovviamente e' giusto estrarre gas. Sarebbe autolesionista bloccarle dopo avere costruito gli impianti - proseguono i due vicesegrtari -. Licenziare migliaia di italiani e rinunciare a un po' di energia disponibile, Made in Italy. Col risultato che dovremmo acquistare energia nei paesi arabi o in Russia, a un prezzo maggiore". Guerini e Serracchiani spiegano ancora: "Il referendum voluto dalle regioni costera' 300 milioni agli italiani. La legge prevede che non possa essere accorpato ad altre elezioni. Pensiamo che, nello specifico, i soldi per questo referendum potevano andare ad asili nido, a scuole, alla sicurezza, all'ambiente. E di questo parleremo durante la direzione di lunedi', ratificando la decisione presa come vicesegretari. Se il referendum passera' l'Italia dovra' licenziare migliaia di persone e comprare all'estero piu' gas e piu' petrolio. Ecco perche' la segreteria pensa che questo referendum sia inutile. Chi vuole dare un segnale politico, fa politica: non spende 300 milioni del contribuente. Ma non raccontiamo che e' un referendum contro le nuove trivellazioni, non raccontiamo che e' un referendum che salva il nostro mare (anche perche' a quel punto le aziende non smonteranno le trivelle che resteranno per sempre nel mare, anche se non operative). Non c'e' nessuna nuova trivella, ma solo tante bugie. La serieta' prima di tutto. Ma lunedi' parleremo anche di questo e vedremo chi ha i numeri - a norma di Statuto - per utilizzare il simbolo del PD".
Guerini e Serracchiani spiegano ancora: "Il referendum voluto dalle regioni costera' 300 milioni agli italiani. La legge prevede che non possa essere accorpato ad altre elezioni. Pensiamo che, nello specifico, i soldi per questo referendum potevano andare ad asili nido, a scuole, alla sicurezza, all'ambiente. E di questo parleremo durante la direzione di lunedi', ratificando la decisione presa come vicesegretari. Se il referendum passera' l'Italia dovra' licenziare migliaia di persone e comprare all'estero piu' gas e piu' petrolio. Ecco perche' la segreteria pensa che questo referendum sia inutile. Chi vuole dare un segnale politico, fa politica: non spende 300 milioni del contribuente. Ma non raccontiamo che e' un referendum contro le nuove trivellazioni, non raccontiamo che e' un referendum che salva il nostro mare (anche perche' a quel punto le aziende non smonteranno le trivelle che resteranno per sempre nel mare, anche se non operative). Non c'e' nessuna nuova trivella, ma solo tante bugie. La serieta' prima di tutto. Ma lunedi' parleremo anche di questo e vedremo chi ha i numeri - a norma di Statuto - per utilizzare il simbolo del PD".