Cronache

Vatileaks, tutta la rete dei ricatti di Chaouqui e del marito

Un'associazione per delinquere finalizzata all'intrusione informatica. Secondo la procura di Roma Francesca Chaouqui e suo marito Corrado Lanino hanno utilizzato gli atti "catturati" nei computer delle vittime designate per minacciarle. E hanno sfruttato il ruolo che la donna aveva ottenuto da Papa Francesco all'interno della Cosea, la commissione per gli affari economici della Santa Sede. 

Politici e imprenditori, come racconta il Corriere della Sera, si rivolgono a loro per poter allacciare relazioni con gli altri prelati del Vaticano. Chaouqui tesseva le relazioni, poi utilizzava le informazioni ottenute per ricattare le persone. Tra le persone che si rivolsero alla coppia ci sarebbe anche il banchiere Ettore Gotti Tedeschi, a pochi mesi dall'uscita dal vertice dello ior.

Gotti Tedeschi, secondo gli atti raccolti nel fasciscolo della procura di Terni con intercettazioni risalenti al 2013, voleva incontrare monsignor Balda, all'epoca molto legato a Chaouqui, perché insieme avevano ricevuto da Bergoglio l'incarico di rendere trasparenti i settori finanziari del Vaticano. Nessuno poteva immaginare che i due avrebbero poi trafugato e ceduto documenti riservati. A opporsi all'appuntamento fu Mario Benotti forse nel timore che Gotti Tedeschi potesse ottenere un nuovo incarico all'interno della Santa Sede o comunque influire su alcune decisioni. Benotti in un'altra occasione chiede a Chaouqui e suo marito una ricerca sui pc dell'ex marito della sua compagna. In ballo c'è l'affidamento della figlia minorenne, Benotti vorrebbe scoprire se l'uomo visita siti hard o ha segreti da utilizzare in causa di separazione.