Cronache

Leone Cecil, su Twitter le star in rivolta contro il dentista killer

 

 

Il web si sta scatenando contro Walter Palmer, il dentista americano che ha ammazzato Cecil, il re leone dello Zimbabwe. In particolare ad allearsi ed insorgere su Twitter sono ora le star, dalla moda al cinema, dallo sport alla musica. Cara Delavigne: “Che meschino essere umano questo Walter Palmer”. Candice Swanepoel: “Da sudafricana, come hai osato, Walter Palmer”. Mia Farrow: “Gli animali non sono trofei!”. Kristin Davis: “La caccia ai trofei è disgustosa”. MC Hammer: “Non riesco a credere che quest’uomo consideri coraggio adescare Cecil fuori dalla sua oasi protetta e ammazzarlo”. Lennox Lewis sulle scuse del dentista: “Che differenza fa, Palmer, se il leone era famoso o no? La caccia ai trofei è un passatempo malato”. 

Intanto si allunga la fila delle persone che vanno a depositare polemici animali di peluche sulla porta della sua clinica odontoiatrica a Bloomington, e ne postano la foto, alle star.

Due uomini arrestati per bracconaggio - Sono stati arrestati con l'accusa di bracconaggio il cacciatore professionista Theo Bronkhorst e il fattore Honest Ndlovu, entrambi legati all'uccisione di Cecil, leone simbolo della riserva naturale di Hwange e dell'intero Zimbawe. Avrebbero aiutato il killer dell'animale, Walter Palmer, che avrebbe pagato fino a 55mila dollari per dare la caccia al leggendario Re della foresta. I due sono comparsi davanti al giudice per rispondere delle accuse a loro carico: rischiano fno a 15 anni di prigione. Anche Palmer, che ha dichiarato di non conoscere l'identità del leone che stava cacciando, potrebbe essere accusato per bracconaggio. Già nel 2006 Palmer era stato processato per l'uccisione di un orso bruno nel Wisconsin, ricevendo un anno di sospensione dalla caccia e circa 3mila dollari di multa. Intanto il dentista del Minnesota è stato sommerso di critiche sul web per la vicenda legata a Cecil. Su Internet la petizione "Giustizia per Cecil" ha raccolto più di 256mila firme digitali. In seguito alle proteste anche presso il suo studio dentistico, preso di mira dagli ambientalisti, Palmer è stato costretto a chiudere la sua attività. Anche la pagina Facebook dello studio, sommersa di insulti da parte dei navigatori, è stata chiusa.

Il killer del leone Cecil era già stato condannato negli Usa per bracconaggio -  Aveva gia' subito una condanna in patria per bracconaggio Walter James Palmer, il ricco dentista americano ricercato dalle autorita' dello Zimbabwe per aver ucciso di frodo Cecil, un maturo leone molto conosciuto nel Paese d'origine, quasi un suo simbolo, amatissimo da turisti e appassionati di natura, e per di piu' coinvolto in un programma di ricerca biologica condotto dall'Universita' di Oxford. Nel 2008 il 55enne originario del North Dakota ma trapiantato in Minnesota alla periferia di Minneapolis, sposato e padre di due figli, fanatico della caccia con l'arco, dovette dichiararsi colpevole dopo essere stato rinviato a giudizio per aver abbattuto due anni prima un orso nero a oltre 60 chilometri di distanza dall'area per la quale gli era stata rilasciata la licenza, e aver mentito a tale riguardo agli inquirenti: gli furono inflitti un anno di liberta' condizionata, una multa da circa 3.000 dollari e la restituzione dei resti del plantigrado. In giornata, di fronte ai piu' che probabili nuovi guai legali cui va incontro, alla pioggia di critiche e insulti piovutigli addosso persino dagli ambienti venatori, alle oltre 400.000 firme apposte on-line a una petizione in cui si reclama giustizia per Cecil, ha tentato di scusarsi pubblicamente, scaricando ogni colpa sulla guida che era con lui al momento del misfatto e sul proprietario dell'appezzamento ove e' stato consumato, rispettivamente Theo Bronkhorst e Honest Ndlovu.

"Provo profondo rincrescimento per il fatto che l'esercizio di un'attivita' che amo e che pratico in maniera responsabile e nell'osservanza delle leggi", afferma Palmer in un comunicato, "sia sfociata nella cattura di quel particolare leone. Fino alla fine della battuta non avevo la benche' minima idea che si trattasse di un beniamino locale molto conosciuto, che indossasse un collare per la localizzazione, e che rientrasse in un progetto di studio". Qualche ignoto hacker beffardamente gli ha replicato piratandone l'account su Twitter, che ha letteralmente inondato di immagini tratte dal film d'animazione disneyani 'Il Re Leone' e di commenti tra il cinico e lo snob del tipo "Gente, fareste proprio meglio a darvi una calmata, in fin dei conti non era altro che un semplice leone, e per noi questo sport e' la nostra vita!". Del resto, l'intrepido dentista si vanta di aver cominciato ad andare a caccia all'eta' di 5 anni, di sapere centrare con le frecce una carta da gioco da 100 metri di distanza, e di non armarsi mai di altro che del proprio arco, senza nemmeno portarsi dietro un fucile per precauzione.

Peccato che per attirare nottetempo la sua vittima fuori dallo 'Hwange National Park' ove viveva, cosi' da aggirare quelle stesse leggi che sostiene di osservare, sia ricorso allo stratagemma di un'esca, considerato dai seguaci di Diana una vera e propria vigliaccata. Che con l'arco e le frecce non sia riuscito a sopprimere il malcapitato felino, ma solo a ferirlo, condannandolo cosi' a una fuga straziante protrattasi per quasi due giorni. E che alla fine per porre fine alle sofferenze di Cecil si sia dovuti ricorrere, guarda caso, a un banalissimo e grossolano fucile. Per Palmer, del resto, parlano le foto e i video 'decorativi' disseminati on-line attraverso le cui didascalie gli piace far sapere di essere gia' riuscito a infilare nel carniere 43 specie diverse di preda, compresi tutti (meno uno, ma non rivela quale) i 29 animali da trofeo riconosciuti da 'Pope&Young', un'associazione di danarosi maniaci dell'arco da caccia che non sa fare a meno di definirsi "etica" e "conservazionista". E cosi' lo si puo' ammirare mentre sogghigna beato davanti alle carcasse di un elefante, di un rinoceronte, un bufalo, del suo 'primo' leone risalente al 2005; oppure, con minor senso dell'esotico, di un puma, un alce, una pecora delle Montagne Rocciose, e persino di un orso polare. In un ritratto l'eroe in manicge di camicia si trastulla con un leopardo, ovviamente morto, quasi si trattasse di un pupazzo di peluche. Eppure, protesta dal sito web del proprio studio dentistico, tutto cio' dipende solo dal fatto che "adora tanto la vita all'aria aperta". Potrebbe presto doversela scordare per un bel pezzo.