Culture

Parmitano, un italiano nello spazio

L'astronauta Luca Parmitano e i suoi compagni di equipaggio della Soyuz sono entrati nella Stazione Spaziale Internazionale (Iss), dove a luglio il pilota sperimentatore dell'Aeronautica militare diventera' il primo italiano a compiere una passeggiata spaziale. Parmitano, 36 anni, sposato e padre di due bambine, restera' per sei mesi in orbita a bordo della Stazione, nell'ambito della missione Volare dell'Agenzia spaziale italiana (Asi). A bordo della Iss Parmitano ha raggiunto, insieme al comandante russo della Soyuz Fyodor Yurchichin e all'americana Karen Nyberg, altri due russi, Pavel Vinogradov e Aleksandr Misurkin e l'americano Christopher Cassidy.

L'astronauta catanese e' il quarto italiano a salire a bordo della Stazione spaziale internazionale. La Soyuz TMA-09M era partita nella tarda serata italiana dalla base russa di Baikonur, in Kazakhstan e si e' agganciata alla Iss alle 4 del mattino ora italiana, dopo un volo record di meno di sei ore. E' stato un viaggio record, un vero e proprio inseguimento rapido che ha permesso agli astronauti per la seconda volta, di agganciarsi alla Stazione spaziale poche ore dopo il decollo.

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LE MISSIONI SPAZIALI SEMPRE PIU' ATTREZZATE - La Nasa ha stanziato un assegno di ricerca per sviluppare un prototipo di stampante 3D per il cibo, in modo che gli astronauti possano un giorno gustare una pizza anche su Marte. Il finanziamento e' andato a Anan Contractor, un ingegnere meccanico senior della Systems and Materials Research Corporation di Austin, Texas, che ha ricevuto 125 mila dollari per realizzare un prototipo di "sintetizzatore di cibo". La Nasa spera che la tecnologia possa un giorno essere usata per nutrire gli astronauti impegnati in viaggi spaziali. dividendo le varie componenti di cibo (carboidrati, proteine, nutrienti micro e macro, tutto in polvere) in varie "cartucce", sarebbe possibile teoricamente consentire agli utenti di mescolarle, come gli ingredienti nelle ricette normali, in modo da creare diversi cibi. Per ora, Contractor ha gia' 'stampato' il cioccolato.

 

I CASTING PER LA VITA SU MARTE - "Io non sono perfetto. Ma hanno mandato topi, cani e scimmie nello spazio, mi sembra che posso competere". Così scherza Nikolaus Wyss, abitante 64enne di Zurigo, in un video messo sul sito di "Mars One", un ambizioso e folle progetto olandese annunciato un anno fa. L'obiettivo? Stabilire il primo insediamento permanente al di fuori della Terra. E Nikolaus è una delle 80mila persone che si sono candidate per trasferirsi. I requisiti necessari? Avere più di 18 anni, sapere bene la lingua inglese ed essere motivato. E accettare di diventare una star pubblica: la vita su Marte sarà ripresa e poi trasmessa in uno show. Tutto questo per finanziare la prima fase della colonizzazione, che avrà un costo stimato in 6 miliardi di dollari.

Probabilmente su Marte saranno prima inviati robot che assembleranno moduli abitabili. Poi sarà la volta degli uomini e delle donne che passeranno lì il resto della loro vita, dopo un viaggio lungo sette mesi. Il progetto divide gli scienziati, ma il pubblico è entusiasta. In sole tre settimane, da quando è stato lanciato, il corcorso per volontari ha riscosse decine di migliaia di candidature da tutto il mondo.

"Ci sono mille buoni motivi per non andare su Marte ed è per questo che io voglio andare. In Svizzera si tende a essere cauti. Ma la società, invece, va avanti con progetti che possono sembrare pazzeschi", spiega Nikolaus Wyss al quotidiano svizzero Le Matin.

Lui, ex direttore della Scuola Superiore di Arti Visive e Progettazione di Lucerna, avrà 74 anni nel 2023, quando dovrà partire. Troppo vecchio? "No, al contrario voglio lanciare un messaggio. In Occidente, quando è ora della pensione, l'azienda fa sapere che non ha più bisogno del lavoratore. Io invece voglio dimostrare che si possono ancora avere un sacco di sogni, progetti e competenze".

A fine agosto sarà il pubblico a votare e scegliere tra i 24 ei 40 candidati. Ne partiranno quattro e poi, ogni due anni, arriveranno quattro nuovi coloni. Nikolaus Wyss è davvero pronto a partire? "Senza dubbio! Ma lo dico con questa sicurezza perché penso di non avere nessuna possibilità", ammette.