Culture

Camogli, la perla della Liguria, specchio della decadente Italia

Daniele Rosa

Un’Italia piena di senior sonnacchiosi e di giovani senza sogni

Se hai la fortuna di essere in una sera di luglio ( piena estate di un giorno infrasettimanale), nel porticciolo della splendida Camogli e non ti lasci incantare dal mare ( premiato da bandiere blu a raffica) o distrarre dal canto dei gabbiani, puoi serenamente farti qualche domanda.

Ad esempio un paio: come mai il 90% delle case fronte mare è completamente spento, con le persiane serrate, e come mai non hai bisogno di prenotare alcun ristorante?

Semplice, in settimana non ci sono molti turisti, e nemmeno ci sono i proprietari della case. 

Camogli, la perla ligure. Case datate e costosissime

 

E chi sarebbero i proprietari di queste case tipiche, datate e soprattutto costosissime? 

Corre voce che un 40 metri quadri fronte mare sia quotato 10000 euro al mq. Più cara di Manhattan. 

 

‘Le case sono per la maggior parte dei milanesi o dei genovesi benestanti’ dicono a mezza voce i locali. Probabilmente ora questi proprietari sono tutti senior che comprarono, a buon prezzo, coi guadagni del boom economico degli anni 70 e influenzati dal mito della seconda casa. 

La casa delle vacanze, un sogno non impossibile dell’Italia che cresceva ed era vogliosa di vivere. 

Ma ora, se anche volessero vendere chi li compra a quei prezzi? Prezzi che le agenzie immobiliari mantengono sempre alti. 

I giovani trentenni che lavorano di soldi non ne hanno abbastanza, nemmeno per affittarli. E poi cercano altro. Gli stranieri, innamorati del Bel Paese, preferiscono la toccata e fuga.

 

Le luci ed ombre della perla ligure ( bella davvero) facilmente potrebbero essere trasferite sul Bel Paese.

 

Camogli, la perla ligure. Una nobile signora che vive di ricordi

Camogli sembra una nobile signora che vive di ricordi snobbando il futuro. 'Se mi vogliono vedere io ci sono ma così come sono e non disturbatemi troppo’ sembra voler dire ai turisti, soprattutto stranieri, incantati dal suo mare, dalle bellezze di San Fruttuoso, Punta Chiappa e chi più ne ha più ne metta. 

Ma tanti vengono, toccano e fuggono. 

 

Senior, people di mezza età e tanti giovani fino ai quindici anni, poi nulla più.

Quelli che vogliono divertirsi se ne vanno a Ibiza, Formentera dove non si chiude mai e la musica ti entra nelle ossa.

Perché qui, sia a Camogli che nella bella Italia, si fa di tutto per evitare che gli investimenti stranieri  si affaccino.

Anzi non si vogliono proprio. 

Te ne accorgi dai pochi lavori per riammodernare gli edifici che, sono tipici, diciamo 'old fashion’ e stop. Se fossimo ai Caraibi i costruttori americani li avrebbero buttati giù tutti e al loro posto ci sarebbero torri scintillanti (di certo un delitto di lesa maestà) e la spiaggia sarebbe colorata da parasailing, giochi d’acqua, moto acquatiche e musica a palla. Ma qui da noi no, tra burocrazia, vincoli paesaggisti, misure di sicurezza, tasse a capocchia e mille altre ‘semplicità' si riesce a dissuadere anche i più arditi investitori. 

Qui, chi tocca o investe, è perduto. Qui non puoi mica troppo divertirti, mica sei ad Ibiza. 

A mezzanotte si chiude, il sonno è sacro ed allora i giovani se ne vanno a Rimini, sulle isole greche, nella peccaminosa Amsterdam.

Camogli, la perla ligure. E un'Italia che vive di ricordi.

Insomma, con tutto il rispetto, non sembra una foto assimilabile all' intero Paese?

Un Paese che vive di ricordi, un po’ snob, assorbito dalla sua incontestabile bellezza, pieno di senior disillusi e sognatori del passato, di giovani senza lavoro e bloccato da una burocrazia che potrebbe attrarre solo masochisti.

Un paese meraviglioso ma, al momento senza futuro.

Unico piccolo barlume di speranza il Governo del cambiamento, pieno di tanti giovani. 

Un Governo che, con il contributo degli italiani, è riuscito ad allontanare dalla scena un carrozzone di vecchi politici che hanno contribuito, negli anni, a rendere il Bel Paese un grosso agglomerato di senior sonnacchiosi o attaccati ‘ alla cadrega' e di giovani che, se non se ne vanno, non hanno nemmeno la voglia di sognare.

 

Riflessioni sbagliate? 

Speriamolo tanto.