Culture

Cultura, 2020 anno nero: crolla la spesa per turismo, concerti, teatro, musei

FederCultura ha diffuso il suo report annuale: la spesa delle famiglie per la ricreazione è tornata ai livelli del 2000. Bene solo i libri, aumentano i lettori

Un quadro netto che FederCulture ha voluto approfondire sondando, per il secondo anno consecutivo, gli enti e le imprese della cultura attraverso un'indagine sul campo mirata a far emergere gli impatti della crisi, ma anche le aspettative e le prospettive per la ripresa. I risultati parlano chiaro. La crisi ha colpito e duramente: il 62% delle imprese dichiara impatti sul proprio bilancio fino al 60%, per il 12% l'impatto è anche superiore a questa soglia, con conseguenti ripercussioni anche sull'organizzazione del lavoro, circa il 70% ha fatto ricorso a Cig o Fis, e sulle attività largamente riconvertite al digitale per mantenere la vicinanza almeno virtuale con il pubblico tenuto lontano da chiusure e restrizioni (il 41% dei rispondenti ha avuto una riduzione del pubblico fino al 50%, il 37% tra il 50 e il 75% e il 21% oltre il 75%).

Ma gli enti e le aziende culturali riconoscono anche che sono state attuate misure di sostegno al settore e contrasto alla crisi: vi ha fatto ricorso la totalità delle grandi imprese e più dell'80% sia di imprese medio-piccole che medio-grandi. Tra le imprese di piccole dimensioni, il 67% ha beneficiato dei sostegni. E il giudizio sugli stessi è in buona misura positivo: il 54% ha ritenute le misure adeguate seppure rivolte solo a fronteggiare l'emergenza, mentre poco più del 7% le valuta adeguate ma con criteri e procedure di accesso complesse. Il 12% dei rispondenti le considera sufficienti e il 26% insufficienti. 

Il mondo della cultura, dunque, è pronto e già in fase di ripartenza, ma auspica una nuova fase di azioni decise e certe per favorire la ripresa e migliorare il futuro del settore: più del 70% dei rispondenti ritiene sarebbe opportuno rendere detraibili per i cittadini le spese per i consumi culturali; oltre la metà pensa si dovrebbe estendere la possibilità di utilizzo dell'Art bonus ed investire in formazione, professionalità e competenze, ma sono considerati prioritari anche gli investimenti in innovazione tecnologica e produzione digitale e il rafforzamento di reti di collaborazione territoriale e settoriale.

''Il 2020 e, possiamo dire oggi, anche larga parte del 2021 sono stati anni terribili per il mondo della cultura, per tutto il Paese e per tutti noi. - ha commentato Andrea Cancellato, presidente di FederCulture - La crisi, i suoi effetti, le politiche di rilancio, ci hanno fatto capire che non è più tempo di piccoli passi ma di decisi movimenti e iniziative innovative per la promozione della partecipazione culturale".

"Uno fra questi - ha spiegato - è quello della leva fiscale, da utilizzare in più direzioni: verso il consumo culturale che deve poter essere reso detraibile, con il duplice scopo di consentire un maggior accesso alla cultura e di incentivare una sana 'competizione' per accogliere sempre più visitatori nei musei o spettatori nei teatri e nei cinema; ancora, attraverso l'unificazione delle aliquote Iva che non devono vedere differenze tra libri, dischi, concerti, mostre, spettacoli, opere d'arte, ecc; verso il finanziamento privato alla cultura; verso una nuova grande committenza pubblica nei confronti delle arti contemporanee, utilizzando in modo innovativo la legge del 2% sulle Opere Pubbliche, da tempo disattesa e per la ripresa della quale molto presto presenteremo una proposta articolata proprio in vista dei grandi investimenti pubblici in campo infrastrutturale previsti dal Recovery Plan.

Ma ci sono molti altri nodi che devono essere definitivamente sciolti come il completamento della Riforma del Terzo Settore, soprattutto nella parte fiscale, e l'avvio dell'operatività delle normative e provvidenze a sostegno delle imprese creative e culturali; il tema della 'governance' e della managerialità della gestione della cultura, quello del 'contratto unico per i lavoratori della cultura'. Abbiamo immaginato la cultura come nuovo 'welfare' del Pese. Non sarà un'impresa facile ma riguarda tutti. Il nostro impegno sarà totale".

Il 17esimo Rapporto Annuale FederCulture 2021 'Impresa cultura. progettare e ripartire' è realizzato da FederCulture con il contributo di Fondazione Cariplo e con partner istituzionali Istituto per il Credito Sportivo e Intesa Sanpaolo.