Culture

Milano, da oggi al PAC la storia dell’Apartheid negli scatti di oltre 70 fotografi

 

APARTHEID PAC

 

di Simonetta M. Rodinò

L’opposizione all’illegittimità dell’apartheid, che si sviluppò in Sudafrica subito dopo la Seconda guerra mondiale, fu una lunga e durissima lotta, portata avanti da un movimento di resistenza forte e ben organizzato, formato da tutte le classi sociali ed etniche del Sudafrica e rappresentante di tutti i credo politici. Dopo mezzo secolo di segregazione razziale, di violenze e di diritti civili calpestati, finalmente nel febbraio 1990 fu proclamata l’abolizione di questo sistema, tra i più repressivi al mondo. Un anno dopo, per la prima volta nella storia del Paese, le scuole bianche ammettono studenti neri. L’obiettivo della grande mostra “RISE AND FALL OF APARTHEID: Photography and the Bureaucracy of Everyday Life” (Ascesa e declino dell’Apartheid: fotografia e burocrazia della vita quotidiana), da domani al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, è analizzare ed esplorare il ruolo della fotografia nel dare forma non solo a un’immagine ma anche a un ritratto del popolo sudafricano negli anni tra il 1948 e il 1994. La rassegna, frutto di sei anni di ricerche, ideata dall’ICP International Center of Photography di New York, da dove proviene, ospita 500, tra fotografie, film e video, e 200 tra documenti, libri, periodici, poster, realizzati da quasi 70 fotografi, artisti e registi, soprattutto sudafricani. Un’esposizione che suscita indignazione e commozione e che vede in Nelson Mandela, premio Nobel per la pace 1993, il profeta del cambiamento, il prigioniero e il grande protagonista della lotta anti-apartheid. Le immagini, per la maggior parte in bianco e nero, mescolano momenti pubblici con privati, documentando la storia dagli inizi degli anni Quaranta fino alle elezioni di Mandela nel 1994. L’iter della mostra, cronologico, si snoda lungo tre sezioni. La prima sala è una sorta di momento riassuntivo dell’evoluzione degli avvenimenti: oltre ad alcuni scatti, due video raccontano i momenti più salienti. Al secondo piano sono ripercorsi gli anni ’50, ‘60 e ‘70: le prime forme di protesta, mai violente, dei movimenti pacifisti che sfilano con grandi cartelli. Nel 1960 poi ecco il primo di tanti massacri da parte delle forze di sicurezza governative; il gruppo delle femministe…Il piano terreno è dedicato agli anni ’80 e ’90 con uno spazio più ampio destinato ai fotografi e artisti contemporanei, tra cui Adrian Piper, Sue Williamson, Jo Ractliffe. In una sala scorrono poi le immagini di 10 animazioni di William Kentridge. Nel parterre alcune bacheche racchiudono le riviste di regime. “Nazione mia ti saluto”, esordì Nelson Mandela, appena liberato, nello stadio gremito di Soweto. Era il 1990. Quattro anni dopo divenne il primo presidente a essere eletto dopo la fine dell’apartheid.


 

RISE AND FALL OF APARTHEID
PHOTOGRAPHY AND THE BUREAUCRACY OF EVERYDAY LIFE
9 luglio – 15 settembre 2013
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro 14, Milano

ORARI
martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica ore 9.30 - 19.30
giovedì ore 9.30 - 22.30
lunedì chiuso