Il terzo tempo, il nuovo romanzo di Lidia Ravera
Il nuovo romanzo di Lidia Ravera "Il terzo tempo" (Ed. Bompiani; 19 euro, pagine 494) in libreria il 12 aprile
Dopo Piangi pure (oltre 40.000 copie) e Gli scaduti, Il terzo tempo è il romanzo della vecchiaia che vince. Vince perché non la si può arrestare né rimandare, ma anche perché porta in sé slanci e desideri insopprimibili, se solo si è disposti ad ascoltarli, ad assecondarli
Costanza non è vecchia però presto lo sarà. Convinta che il terzo tempo sia da vivere pienamente, senza mai smettere di cercare la felicità, ne scrive, con spirito battagliero, in una rubrica. “Insegno malinconia positiva. Soffrire da vecchi è la regola. Soltanto i vecchi speciali ce la fanno. E i vecchi speciali sono quelli che stanno bene.” Quando eredita dal padre un austero ex convento a Civita di Bagnoregio, si lascia prendere da un progetto vagamente sconsiderato: radunare in quella casa bella e nuda, incastonata in un luogo simbolico che si sfalda lentamente, i compagni con cui giovanissima ha condiviso a Milano la vita e l’impegno politico, per ricreare una comune, una famiglia larga in cui spartire gli affanni e discutere del futuro perché un futuro c’è sempre, fino alla fine dei giochi.
È un tentativo di tornare all’età delle illusioni, “la leggenda d’aver ragione che ha nutrito la nostra seconda infanzia”? Energica, accentratrice, un po’ egoista, Costanza è il magnete da cui tutti finiscono per essere catturati: gli amici di un tempo, con i loro dolori, le rivalse, i fallimenti; il compagno di una vita Dom, che lei ha scelto di allontanare ma che la sorveglia con la tenacia di un’affettuosa sentinella; il figlio Matteo, che cova da grande distanza un suo carico di pena. Mentre tutti convergono su di lei, Costanza si sente soffocata dall’enormità del suo disegno. Riuscirà a portarlo a compimento? È proprio sicura di volerlo? E che cosa succederà? Dopo Piangi pure e Gli scaduti, un romanzo di pensiero e d’azione, disordinato, contraddittorio e vivido come la vita.
L'AUTRICE - Nata a Torino, Lidia Ravera ha raggiunto la notorietà nel 1976 con il suo romanzo d’esordio Porci con le ali, manifesto di una generazione e longseller con due milioni e mezzo di copie vendute in trent’anni (oggi disponibile nei Tascabili Bompiani e in versione graphic novel sempre presso Bompiani). Ha scritto ventinove opere di narrativa (gli ultimi due romanzi, Piangi pure e Gli scaduti, sono nel catalogo Bompiani). Ha lavorato per il cinema, il teatro e la televisione. DaPiangi pure è stato tratto lo spettacolo teatrale Nuda proprietà, per la regia di Emanuela Giordano, con Lella Costa e Paolo Calabresi.
Il blog di Lidia Ravera: www.ilterzotempo.org