Culture

Io, di Igor Sibaldi, Mursia 2014

Di Alessandra Peluso 

Nel corso dei secoli le scienze umane si sono rilevate oggetti e soggetti d'indagine per una materia incandescente, spesso incomprensibile quale è l'“Io”.
In questo libro Igor Sibaldi si propone e dispone il tema dell'“Io”, ma con un'analisi attenta e curata che va al di là dell'aspetto filosofico, psicologico, approda nel mondo infinito di Dio.
Cerca l'autore di abbattere l'Io umano orgoglioso, egoico, individualista per esaltare invece quell'io che è l'artefice del nostro essere, ossia Dio.
Pertanto l'altro non deve essere visto come un altro io al di fuori di me, in relazione a me ma come un'ente che vive indipendente dall'io umano. Scopre la grandezza dell'essere umano attraverso Dio. Sicuramente gli compete, data la sua formazione di teologo e filologo; è infatti un'analista della parola “Io” dalla quale assurge in chiave teologica.

Igor Sibaldi traccia perfettamente una vera e propria mappa dell'io, giungendo a individuare le facoltà di far esistere non soltanto la propria coscienza di sé, ma anche gli “altri”, il mondo e la conoscenza del divino. Tale facoltà che si dispiega nella conclusione del testo si rivelerà più grande dell'io stesso, e quindi si riuscirà a comprendere l'autenticità della vita.
«Un qualsiasi fine, per essere tale, deve rappresentare un qualche vantaggio per chi lo prosegue. E se ci domandiamo quale sia il vantaggio fondamentale a cui possa mirare il soggetto dei far-essere, dobbiamo certamente rispondere che è vivere». (p. 96). Vivere secondo Sibaldi significa: «Raggiungere un equilibrio che si manifesta e perdura», vivere è crescita, vittoria, azione, energia.
Secondo la filosofia buddista l'io, la persona, il sé, è qualcosa di nominale, esiste come individuo nominalmente, meramente etichettato; secondo quella cartesiana l'io è soggetto pensante e dal cui principio deriva l'esistenza e non posso ingannarmi; Wittgenstein invece lo considera un limite del mondo, Gentile d'altro canto né darà un valore assoluto, divino.

Questo breve excursus per dire che dalla filosofia moderna ad oggi è sorta nell'uomo la necessità di conoscere l'Io e spiegarlo.
Igor Sibaldi continua a chiedersi e a tentare di spiegare in modo affascinante chi è l'Io attraverso un percorso contemplativo dell'Io - coscienza e mente - nel kosmos.
Riflette l'autore sull'Io come soggetto che vive in noi, muove da un percorso di anamnesi filosofico-psicologico per poi giungere a elaborare un altro viaggio indicativo in un certo senso “interpersonale” dell'io in relazione all'altro. Si tratta di definizioni accurate, puntuali fino ad arrivare a interrogarsi l'Io con Dio e lo Spirito.
«Che cos'è ciò che in noi dice “io”? Dov'è? È più grande o più piccolo del corpo – secondo le nostre scienze – lo contiene? E in che misura esprime davvero qualcosa in sé?».
Questi gli interrogativi che pone il filologo e teologo Igor Sibaldi, ai quali fornisce risposte – certamente provvisorie e confutabili – ma interessanti che danno modo di arricchire e soffermarsi su questo aspetto saliente della nostra vita qual'è appunto l'Io.
È necessario accostarsi alla lettura approfondita di “Io” per stimolare la curiosità critica e la conoscenza verso un mondo sempre nuovo, affascinante e coinvolgente, da esplorare.