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Culture
Ispirati dagli archivi 2019: Camilleri e Lucarelli i primi testimonial

Presentato oggi “ Ispirati dagli archivi ” 2019 un ’ iniziativa che ha lo scopo di accrescere la conoscenza della ricchezza del patrimonio archivistico del Paese, m a non solo. Camilleri e Lucarelli i primi testimonial annunciati dell’evento.

Gli  archivi  hanno  un  inestimabile  valore  culturale,  storico,  civile  e  anche  economico.  Si  stima  infatti  che  i  101  Archivi  di  Stato  italiani,  che  conservano  da  soli  1.500km  di  documenti,  raggiungano  un  valore  di  quasi  150   miliardi  di  euro.  A  questi  si  devono  aggiungere  altri  2.300  km  di  documenti  nei  depositi  delle  amministrazioni  statali,  e  quelli  custoditi  negli  archivi  di  8.000  comuni,  80.000  scuole,  25.000  strutture  sanitarie,  20  regioni,  decine  di  migliaia  di  enti,  imprese,  famiglie,  persone.  Insomma,  un  patrimonio  che,  da  un  lato  è  arrivato  fino  ai  giorni  nostri  (pensiamo  per  esempio  al  documento  più  antico  conservato  dall’Archivio  di  Stato  di  Milano  datato  12  maggio  721  d.C)  dall’altro  si  arricchisce  quotidianamente.  Per  celebrare  gli  archivi  di  qualunque  natura,  “eternamente  vivi”  come  li  ha  definiti  Andrea  Camilleri,  nel  2016  è  nato  “Ispirati  dagli  archivi”un’iniziativa  promossa  da  ANAI  (Associazione  Nazionale  Archivistica  Italiana),  DGA  (Direzione  Generale  Archivi)  e  ICAR  (Istituto  Centrale  per  gli  Archivi)  che  ha  lo  scopo  di  accrescere  la  conoscenza  della  ricchezza  del  patrimonio  archivistico  del  Paese  e  la  consapevolezza  attorno  al  lavoro  degli  archivisti.  L’ultima  edizione,  quella  del  2016,  si  è  conclusa  con  l’adesione  di  320  archivi  (di  cui  36  dall’estero)  e  la  realizzazione  di  180  eventi  in  una  sola  settimana.  

L’edizione  del  2019  (3-9  giugno),  presentata  oggi  a  Roma  e  che  vede  come  primi  testimonial  annunciati  Camilleri  e  Lucarelli,  mira  a  rendere  protagonisti  le  comunità  che  frequentano  gli  archivi,  utenti  e  studiosi  (si  stima  che,  nei  soli  Archivi  di  Stato  ogni  anno  vengano  consultati  circa  1.000.000  di  fascicoli),  ma  anche  tutti  coloro  che  non  sono  mai  stati  in  archivio,  attraverso  il  coinvolgimento  in  iniziative,  incontri,  eventi  e  attività  sviluppate  dentro  e  fuori  le  mura  degli  istituti  su  tutto  il  territorio  nazionale  e  anche  all’estero.  

06 Archivio centrale stato Bozzetto Stemma Repubblica preview.jpegArchivio centrale stato Bozzetto Stemma Repubblica
 

Tra  i  temi  che  verranno  trattati  nell’edizione  del  2019  ci  sarà  sicuramente  quello  della  transizione  al  digitale.  Proprio  in  tema  di  gestione  del  documento  digitale  Mariella  Guercio,  presidente  di  ANAI  e  tra  i  massimi  esperti  sull’argomento,  ha  così  commentato:  «Se  gli  archivisti  non  avessero  saputo  sviluppare  principi  e  metodi  adeguati  per  la  sopravvivenza  delle  fonti  digitali  questo  tipo  di  memorie  sarebberogià  oggi  ridotte  a  un  cumulo  inerte  di  dati  frammentati  e  incomprensibili.  Inoltre  la  necessità  di  un  approccio  non  solo  tecnologico  è  una  delle  principali  condizioni  che  ci  può  salvare  da  post-verità  e  impoverimento  informativo,  le  conseguenze  dirette  della  frammentazione  e  della  perdita  di  memoria.  Per  permettere  di  comprendere  la  reale  dimensione  del  fenomeno  è sufficiente  confrontarsi  con  alcuni  dei  (non  molti)  dati  disponibili  per  percepire  la  dimensione  epocale  dei  fenomeni  in  atto.  Ad  esempio  il  PARER  -  Polo  Archivistico  dell'Emilia  Romagna,  il  più  importanti  centro  italiano  attrezzato  per  la  conservazione  del  digitale,  attivo  dal  2009,  raccoglie  la  documentazione  prodotta  dalle  pubbliche  amministrazioni  regionali  e  non  solo,  conserva  780.252.003  documenti.»  

Archivio carotaggi glaciali preview.jpegArchivio carotaggi glaciali
 

Tutti  questi  temi  ci  portano  a  confrontarci  con  il  ruolo  del  web  nel  comunicare  patrimoni  e  valori  di  riferimento.  «Il  web  sta  svolgendo  –afferma  Stefano  Vitali,  Direttore  dell'Istituto  Centrale  per  gli Archivi  –un  ruolo  fondamentale  nel  far  conoscere  il  patrimonio  archivistico  a  un  pubblico  sempre  più  ampio  e  sempre  più  interessato  a  conoscere  l'immensa  ricchezza  di  storia  e  di  storie  che  esso  è  in  grado  di  raccontare.  Soprattutto  il  web  ha  reso  possibile  divulgare  la  conoscenza  e  spesso  anche  la  fruizione  di  quel  patrimonio  finora  praticamente  sommerso  costituito  da  archivi  storici  di  associazioni,  partiti,  movimenti,  personalità,  famiglie,  opere  pie,  ospedali  ...che,  dispersi  all'interno  di  una  moltitudine  di  istituti  di  conservazione,  costituiscono  una  delle  componenti  più  importanti  del  patrimonio  storico  diffuso  del  nostro  Paese.  Proprio  per  rendere  accessibile  e  far  conoscere  questo  patrimonio  l’ICAR,  per  conto  della  Direzione  Generale  Archivi,  sviluppa  e  gestisce  vari  sistemi  descrittivi  e  Portali  e  digital  library.  Il  Sistema  Archivistico  Nazionale  costituisce  la  spina  dorsale  di  questo  insieme  di  strumenti  digitali,  perché  permette  un  accesso  diretto  all’insieme  delle  descrizioni  e  delle  riproduzioni  digitali  delle  risorse  archivistiche  italiane  presenti  sul  web  nazionale. 

Ad  esso  aderiscono,  oltre  gli  Archivi  di  Stato,  i  sistemi  archivistici  di  molte  Regioni  e  di  varie  istituzioni  culturali.  Il  SAN  dà  accesso  alla  descrizione  di  ca.  12.000  soggetti  che  conservano  archivi  (archivi  storici,  enti,  istituti  culturali,  ecc.),  alle  schede  di  ca.  120.000  complessi  archivistici  e  a  ca.  1.200.000  oggetti  digitali.  Fra  i  Portali  del  SAN,  di  notevole  rilievo  è  il  Portale  Antenati.  Gli  Archivi  di  Stato  per  la  ricerca  anagrafica  che  pubblica  le  riproduzioni  digitali  dei  registri  di  statocivile  conservati  negli  archivi  di  stato  italiano,  per  un  totale  al  momento  di  ca.  73.000.000  di  immagini  di  poco  meno  di  1.000.000  di  registri  che  coprano  un  secolo  e  mezzo  di  storia  della  popolazione  del  nostro  paese  (inizi  sec.  XIX-prima  metà  sec.  XX).  Il  Portale  Antenati  nel  2017  ha  avuto  più  di  un  1.500.000  visite  per  un  totale  di  150.000.000  di  pagine  consultate.  La  maggioranza  deli  utenti  proviene  dall’estero  ed  è  costituita  in  buona  parte  dai  discendenti  dei  nostri  concittadini  emigrati  nel  corso  degli  ultimi  due  secoli.  Il  numero  totale  dei  visitatori  dei  sistemi  archivistici  e  del  Portali  gestiti  da  ICAR  è  stato,  nei  primi  quattro  mesi,  del  2018  circa  900.000.»

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ispirati dagli archivi 2018archiviarchiviazione digitale





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