Culture

A Barletta rivivrà il mito della Disfida tra i cavalieri italiani e francesi

Eduardo Cagnazzi

Per questa edizione il regista teatrale Sergio Maifredi punterà su tre momenti cruciali: l'offesa, il giuramento e il torneo cavalleresco. E poi spettacoli

La Puglia è terra di miti, di racconti e di grandi avvenimenti storici. Dal corteo storico di Oria, dove atleti e cavalieri si cimentano in dure prove di stampo medievale, a Federicus, la festa popolare dedicata al patrono laico della città di Altamura, Federico II, e alla giovanissima Bianca Lancia che l’imperatore stupor mundi ebbe come amante fino a sposarla in punto di morte.

Barletta ne custodisce uno in particolare, quello della Disfida che, dopo quattordici anni viene riproposta dal 19 al 21 settembre per iniziativa dall’amministrazione comunale guidata da Cosimo Cannito.

La storia.                                                                                                                                                                                           Il 13 febbraio 1503, tredici cavalieri francesi sfidarono nella piana tra Andria e Corato altrettanti cavalieri italiani guidati dal prode Ettore Fieramosca, alleato degli spagnoli con cui i francesi si stavano contendendo proprio il sud Italia. In gioco, non tanto le sorti della tenzone tra francesi e spagnoli quanto l’orgoglio dei combattenti italiani, offeso dal condottiero francese Guy de la Motte che, proprio a Barletta nella cantina alla presenza degli spagnoli, mise apertamente e sarcasticamente in dubbio il valore dei cavalieri guidati da Fieramosca. Da qui scaturì la disfida, il momento eroico che vide la compagine italiana prevalere con coraggio e astuzia sull’arroganza dei francesi, alimentando da subito il mito dell’impresa, mito che venne sancito letterariamente con il romanzo storico Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta scritto da Massimo d'Azeglio nel 1833. Questa, brevemente, la storia della tenzone che in realtà fu qualcosa di più di una semplice scaramuccia. Quello che avvenne nel 1503, vere e proprie gesta che rimandano alle regole della cavalleria medievale, scandite da momenti precisi: l’offesa, il giuramento di Fieramosca e dei suoi prodi, ed infine il certame con il torneo ha, da subito,  acquisito un significato simbolico, primo nucleo di sentimento e slancio verso un’Italia unita che, come tale, si realizzerà solo secoli dopo.

Per questa edizione la città di Barletta ha voluto puntare al rinnovamento della rappresentazione del mito, scegliendo, attraverso un bando pubblico, un direttore artistico a cui affidare il compito di interpretare la rievocazione della Disfida: Sergio Maifredi, regista teatrale, oltre cinquanta regie alle spalle, molte delle quali eventi open air di grandi dimensioni, ha diretto numerosi teatri e festival.

“Sto immaginando una messa in scena di grande coinvolgimento popolare -dice Sergio Maifredi- che da un lato rispetti la stratificazione di tradizione che la Disfida ha e, dall’altro, introduca delle novità nel modo di raccontare gli avvenimenti. Ho scelto di avere con noi Mario Incudine, attore, cantante ma soprattutto grande interprete della tradizione popolare del cunto. A lui ed ai suoi musicisti affido il compito di creare una tessitura di narrazione dei fatti storici al pubblico. In forma ritmata dal verso, cantata come una serie di ballate. Stiamo inoltre scritturando attori del teatro di prosa a cui affidare i ruoli dei protagonisti della Disfida. Con loro -aggiunge- vorrei dare voce ai personaggi principali, anche in questo caso non chiudendoli in dialoghi tra loro ma in apertura verso il pubblico, recitando col pubblico, al pubblico. Come si fa nel teatro dei pupi, brechtianamente evocando, più che recitando, le azioni. Ho infine chiamato da Roma il gruppo La Staffa, specializzato per il cinema, in coreografie equestri di grande realismo ed efficacia, per dar vita al certame, la giostra, la battaglia, tra i tredici cavalieri italiani e i tredici cavalieri francesi. Accanto al realismo, così come avviene nei poemi cavallereschi, pensiamo ad Ariosto, pensiamo ad Astolfo che va sulla Luna per recuperare il senno di Orlando, ci saranno momenti di fantasia e poesia: dalla Francia avremo la Compagnia dei Cavalli Luminosi. Enormi cavalli, alti più di quattro mesi, leggeri ad aerei, ad eseguire una suggestiva danza”.

Tre giornate, sotto la direzione artistica di Sergio Maifredi, che scandiranno i tre momenti cruciali: il racconto dell’Offesa, giovedì 19 settembre; il racconto del Giuramento, venerdì 20 settembre; sabato 21 settembre la Disfida vera e propria, con il certame, il torneo cavalleresco. A seguire un grande corteo storico e fantasioso invaderà le vie della Città della Disfida. Ad emergere sarà quindi non solo la componente storica bensì la stratificazione di un sentimento, di una tradizione popolare, traendo linfa dalle fonti letterarie date e creando al contempo una narrazione nuova, contemporanea.

Palcoscenico di questo grande evento sarà la bellissima città di Barletta nei luoghi che più la rappresentano, il Castello in primis, poi le storiche piazza Marina e Monte di Pietà, accanto alla Pinacoteca del Palazzo della Marra. Tra le strade della città, e del suo centro storico, accanto alla Cattedrale, alla statua in bronzo del colosso di Elaclio, si spargerà nuovamente il ricordo di un orgoglio ferito e la sua riparazione, attraverso la voce del canto e del racconto.

“Coinvolgente e popolare. Sono queste le parole chiave dell’edizione 2019”, sottolinea il sindaco Cannito. “Questo deve essere lo spirito di un evento di cui è impregnata l’identità non solo cittadina ma anche del territorio. Questa Disfida avrà il rigore dell’evento storico, l’estro della rievocazione artistica e la bellezza dello spettacolo!”.