Culture
Popsophia 2017, serate da record per la “Fuga dalla libertà”
Un successo ormai conclamato per la rassegna della Filosofia del Contemporaneo
Si è svolta anche quest’anno nel suggestivo contesto della Rocca Costanza di Pesaro la rassegna dedicata alla Filosofia del Contemporaneo: Popsophia, ovvero un nuovo modo di vivere la filosofia, rendendola usufruibile, interessante e comprendibile anche alle masse, in un’unione di generi – dalla musica alla recitazione, dal cinema alla letteratura – che sembra essere la chiave vincente per modernizzare i cari antichi Platone, Socrate, Eraclito ecc, senza tuttavia perderne il valore. Anzi, rafforzandolo.
Da un’idea e sotto la Direzione Artistica di Lucrezia Ercoli, Popsophia ha registrato numeri da record, superando le 700 presenze che la bella rocca pesarese è in grado di contenere nel corso delle cinque serate dedicate questa volta a un tema alquanto delicato: la libertà. Ovvero, quel sogno che tutti noi agogniamo ma poi, una volta raggiunto o quasi, inevitabilmente ci spaventa, perché essere liberi significa correre il rischio, assumersi la responsabilità delle proprie scelte, avere coraggio ed anche essere disposti a perdere. “Isolato e impotente, in cerca di facili rassicurazioni, propenso ad alimentare nuove dipendenze e nuove sottomissioni, l’uomo non è in fuga verso la libertà; al contrario, la cosa che più lo spaventa è la libertà stessa – spiega Lucrezia Ercoli nell’introduzione al festival – Crediamo di desiderare la libertà, in realtà ne siamo terrorizzati: essere liberi non è soltanto una conquista ma una condanna, comporta un aumento delle decisioni e dei cambiamenti, dei rischi e delle insicurezze”.
Dopo la Lectio Inauguralis tenuta mercoledì 12 luglio dal filosofo Massimo Recalcati proprio sul significato di libertà e sul rapporto dell’uomo contemporaneo con quest’ultima, si è parlato di rivoluzione con Lucrezia Ercoli e Maria Chiara Mazzi, di traguardo grazie alla presenza di Leo Turrini, per poi passare alle illusioni sabato sera con un Philoshow a cura di Adriano Fabris e, ovviamente, all’amore, un gigante che Simone Regazzoni ha tentato di spiegare al pubblico presente con parole semplici ma intense, grazie anche al supporto della musica, del cinema e della poesia. Un’emozionante e riuscita conferenza quella di Regazzoni, che a ragione è tra i filosofi contemporeanei più amati, letti, seguiti; il suo discorso ha visto come protagonista un testo che tutti noi conosciamo, il “Simposio” di Platone, il quale ha fatto da linea guida lungo un excursus che è passato da Bruce Springsteen a Patty Smith, da Shakespeare a Lacan, senza dimenticare film intramontabili come “I ponti di Madison County”e “Romeo + Juliet”.
“A differenza di quanto si possa pensare oggi, l’amore ha avuto ed ha tuttora bisogno di parole, o meglio delle parole giuste. Senza di esse l’amore non esiste, come pure presuppone la capacità di sapersi esporre alla fragilità, al ridicolo, affinché ogni momento possa essere vissuto come eterno. In sintesi, l’amore si avvale di una virtù su tutte: il coraggio”.
Questo il succo del monologo che Regazzoni ha tenuto davanti a una platea partecipante e commossa proveniente da tutta Italia, anticipato dalla Lectio Pop della giornalista Angela Azzaro e seguito dalla chiusura di Lucrezia Ercoli. Al loro fianco, Pamela Olivieri alla recitazione, l’ensemble musicale “Factory”, la regia tecnica di Riccardo Minnucci e la regia e video di Marco Bragaglia. Prima del Late night show, d’obbligo i saluti del Sindaco di Pesaro Matteo Ricci, il quale si è detto orgoglioso di poter ospitare ogni anno una rassegna di successo come Popsophia e ha già anticipato che la prossima estate, forse, ci sarà qualche sorpresa…
Info: www.popsophia.it